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Dalla Società multietnica verso la società interculturale

2' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
Il Sindaco di Arcevia Silvio Purgatori ha portato i saluti dell’Amministrazione Comunale all’incontro pubblico sul tema: “Dalla Società multietnica verso la società interculturale” organizzata dalla locale Sezione ANPI.

dal Comune di Arcevia


Il sindaco ha espresso il suo pensiero durante la conferenza di Giovanna Cipollati della Comunità Volontari per il Mondo.

"Ritengo che questa iniziativa sia un fatto importante per prendere coscienza della questione immigrazione, discutendone senza le lenti deformanti dei pregiudizi e dei luoghi comuni.
La necessità di un patto di diritti e di doveri tra italiani ed immigrati è ormai all’ordine del giorno se si vuol governare il fenomeno dell’immigrazione nel segno dell’accoglienza e della solidarietà ma anche dell’integrazione responsabile, nel rispetto delle regole.
Sono convinto che oggi vada lanciato un segnale forte alle istituzioni ed agli enti locali sulla necessità di porsi il problema dell’immigrazione e dell’integrazione dei lavoratori extracomunitari.
Del resto siamo già in una società multietnica e multirazziale.
Solo nelle Marche gli stranieri titolari d’impresa o lavoratori autonomi sono 4.800 su un totale di 41 mila extracomunitari con permesso di soggiorno di cui quasi la metà sono donne.
Circa 7 mila sono gli immigrati iscritti ai nostri uffici di collocamento e dunque nel circuito regolare dell’occupazione.
Qui non si tratta solo di ragionare in termini di solidarietà verso chi è meno fortunato e fugge dalla miseria di una vita di stenti per cercar fortuna nell’Occidente opulento.


Qui si tratta anche” continua Purgatori "di guardare avanti e di pensare alla società italiana del domani.
Sono recenti le statistiche Istat dell’ultimo censimento che fissano la popolazione italiana allo stesso livello di dieci anni fa.
A fare la differenza sono gli immigrati, passati da 250 mila ad oltre 1 milione di persone.
Solo nelle Marche, secondo l’ultima indagine Excelsior dell’Unioncamere, esiste la disponibilità ad assumere oltre 5 mila immigrati come conciatori, addetti alle fonderie, falegnami, addetti alle imprese di pulizie ecc.
Ma le questioni relative all’integrazione degli immigrati sono molto piu’ complesse rispetto alle esigenze delle aziende e vanno affrontate con una visione globale.
Intanto bisognerebbe interrogarsi sul modello di integrazione che si intende perseguire in Italia.
Non esiste infatti una sola tipologia di società multietnica.
Conoscere per capire.
E’ questa secondo me l’unica ricetta che può funzionare di fronte al problema dell’integrazione degli immigrati
”.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 16 luglio 2004 - 2340 letture

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