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Il dramma di "Bigherino"

2' di lettura Senigallia 30/11/-0001 - L'ultimo buco gli è costato la vita. Stefano Alfonsi, alias “Bigherino” è morto l'altra notte a casa di un amico. La causa, forse, una partita di droga troppo pura o tagliata male.
di Claudia Costantini
claudia@viveresenigallia.it


Per i Senigalliesi il “Bigherino” era un personaggio; si vedeva spesso girovagare per le vie del centro con l'aria spavalda e a volte irreverente, un simpatico spirito libero.
Era conosciuto in città anche per le sue esibizioni come mangiafuoco durante la fiera di Sant'Agostino ed era tifoso sfegatato della squadra cittadina, la Vigor. “Bigherino” per i cittadini era tutto questo.
Ma Stefano Alfonsi, 35 anni, non era solo il giullare del centro storico, Stefano era un ragazzo caduto nella spirale della droga. La stessa che l'altra sera lo ha ucciso a casa di un amico.
Erano passati pochi minuti dopo le 9 di sera, Stefano era a cena da un amico, Alderino Pongetti, che in quel momento è fuori casa. Al suo ritorno Alderino trova Stafano accasciato a terra, chiama il 118; l'ambulanza corre in via Puccini, sotto casa di Pongetti; ma è troppo tardi, Stefano non ce la fa. Muore di Overdose. Arrivano anche i Carabinieri, ma non possono far altro che constare il decesso del ragazzo.
Il corpo di Stefano Alfonsi è stato traferito all'Obitorio dell'Ospedale regionale di Torrette dove, questa mattina, verrà effettuato l'esame autoptico.
Sempre l'altra sera, pochi minuti prima della morte di Stefano Alfonsi, era scattato un altro allarme per overdose. Un altro giovane si era sentito male dopo l'ennesimo buco. Ciò portebbe far presupporre che sia arrivata a Senigallia una partita di droga troppo pura o tagliata male. Gli inquirenti ora indagano tra le amicizie di “bigherino” , nella speranza di trovare il fornitore della dose fatale.
La morte di Stefano porta alla ribalta il fenomeno della diffusione di sostanze stupefacenti. Particolare preoccupazione desta la diffusione di nuove droghe o droghe ricreazionali, come la cocaina o l'abuso dell'alcool. Da un indagine risulta che i giovani iniziano ad abusare dell'alcool già a 16 anni, mentre sale l'età di chi consuma abitualemnte la cocaina ( 20 /30 anni), più difficile da reperire e molto più costosa.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 07 maggio 2004 - 4109 letture

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