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Discarica di velluto: botta e risposta
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Continua la polemica tra Alleanaza Nazionale e L'assessore Mangialardi sulla questione della pulizia della spiaggia. |
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Nelle accuse formulate a proposito di presunte irregolarità nella gestione del servizio di pulizia della spiaggia, riportate dalla stampa, il Consigliere comunale Massimo Bello continua a riportare fatti e argomentazioni che non corrispondono in alcun modo alla verità. È allora il caso di ribadire che dalla ricostruzione della vicenda, così come effettuata dagli uffici sulla base degli atti e dei documenti in possesso dell’Ente, si evince chiaramente che:
- la ditta appaltatrice del servizio di pulizia aveva per il Comune tutte le autorizzazioni necessarie, regolarmente rilasciate dalla Provincia di Ancona;
- il Comune di Senigallia ha effettuato tutti i controlli possibili sul servizio effettuato dalla ditta appaltatrice sulla base di un accordo tra lo stesso Comune e il gestore della discarica per la verifica dei conferimenti effettuati, d’intesa con la stessa Capitaneria di Porto che vigila sui prelievi di materiali dall’arenile;
- il verbale dei tecnici dell’Ambiente della Provincia non è mai stato trasmesso al Sindaco del Comune di Senigallia e il Consigliere Bello deve produrre una documentazione che dimostri il contrario;
- lo sbandierato danno erariale è inesistente e la sua quantificazione, che continua ad apparire sui giornali, è fondata su dati errati, riportati in una relazione tecnica a suo tempo autonomamente redatta dall’appaltatore e sprovvista di un supporto tecnico o del carattere di oggettività;
- il nuovo appalto è stato esperito sulla base di una gara europea che è avvenuta in piena conformità alle norme che disciplinano l’affidamento dei pubblici servizi.
Per quanto riguarda la sottoposizione della vicenda all’esame dei Consiglieri comunali, ho già dichiarato che sono assolutamente disponibile ad illustrare l'intera vicenda in Commissione consiliare assieme ai tecnici comunali. È quella infatti la sede istituzionalmente competente ad affrontare questioni del genere, che non possono invece continuare ad essere discusse utilizzando gli organi di stampa con il mero intento di sollevare scandalo e confusione. A tale proposito comunico di avere già formulato per iscritto al Presidente della II Commissione la richiesta di procedere al più presto ad una convocazione.

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