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Quando la tradizione diventa show.

2' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
Luigi Fraboni , un ragazzino di 11 anni, ci scrive a proposito del Reality Show “La Fattoria”: E' un offesa rispetto ai contadini di una volta!”

di Claudia Costantini
claudia@viveresenigallia.it


Il Grande Fratello ha fatto scuola: la Tv, ormai, è invasa da Reality Show di ogni tipo: tra Isole dei famosi e Beauty Farm “canterine” non c'è giorno in cui il nostro elettrodomestico non ci propini performance di personaggi in cerca di un po' di notorietà: costi quello che costi.
Tra questi ce n'è uno che va in onda su Italia uno ormai da un po' di tempo e si intitola “La Fattoria”: una coloratissima compagine di personaggi (ex-pornostar in cerca di redenzione, giornaliste in cerca di fama, astrologhi, imbonitori, mamme e altro ancora) si sfidano a colpi di badile e zappa. Il gioco è ad eliminazione: dopo una serie di nomination, vince chi arriva al termine della trasmissione. Un ragazzino, Luigi Fraboni, 11 anni, che vive a Scapezzano, non ci sta e ci esprime tutto il suo disappunto:
“Questo programma ha mandato 14 persone, che non hanno mai lavorato la terra, in una vecchia fattoria italiana. Esse devono resistere alle scomodità di cento anni fa per due mesi e una settimana dentro la fattoria e alla fine quello che resisterà verrà premiato con 200.00euro. Ma io penso che gli altri non ne riceveranno molti di meno.
Secondo me- prosegue Luigi – è un offesa rispetto ai contadini di una volta. Loro in un ambiente come quello, ci dovevano vivere e lavorare non solo per due mesi ma PER TUTTA LA VITA. Un compenso così alto come quello che riceveranno i protagonisti non veniva guadagnato neanche in un intera vita di lavoro. Ritengo- conclude Luigi- come una vera offesa il fatto che la trasmissione banalizza in modo sciocco una cosa seria. Il ricordo di chi come i miei nonni e bisnonni hanno veramente lavorato la terra in quelle condizioni meriterebbe maggior rispetto.”
Mi piace pensare che molti dei nostri lettori hanno in comune con questo ragazzino le origini contadine, del resto l'agricoltura fino a qualche generazione fa era la principale fonte di sostentamento della zona. Mi piace pensare che, anche se non hanno avuto diretta esperienza di questa vita fatta di fatica vera, l'hanno conosciuta attraverso i racconti dei nonni o dei padri. E magari anche loro, come questo ragazzino sensibile e attento, si sentono un po' presi in giro da una tv che ingurgita, tritura e spettacolarizza tutto, anche quello che di spettacolare non ha proprio niente.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 28 aprile 2004 - 2301 letture

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