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Ponterosso sempre più conteso
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L'US Pallavolo contesta l'assegnazione alla UISP del complesso sportivo del Ponterosso. Forti critiche a come il Comune ha condotto la gara d'appalto. |
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da Ernesto Tassi
Presidente U.S. Pallavolo Senigallia
Ormai è certo: a Senigallia esiste la “tessera del pane”. È la tessera della Uisp che, dopo aver “vinto” (?) una gara conseguente ad un procedimento amministrativo illegittimo (gara sul cui risultato finale, come a San Remo, nessuno nutriva alcun dubbio) è già entrata in possesso dell’impianto del Ponte Rosso. E questo nonostante l’Amministrazione, incredibilmente, non abbia risposto alla nostra rinnovata richiesta di proroga. Inaudito. Non solo. Abbiamo esaminato tutti gli atti della gara. La prima assurda sorpresa: uno dei tre membri della commissione era il dott. Maurizio Mandolini. Lo stesso che aveva redatto il parere, dettato dal sindaco, un mese dopo l’emanazione del primo provvedimento amministrativo di diniego della concessione.Presidente U.S. Pallavolo Senigallia
Comportamento per il quale un consigliere comunale ha chiesto le dimissioni dall'incarico di dirigente. Non c’è più il senso del limite. Ancora. Il progetto di “investimento” della Uisp sull’area, quello cioè che ha permesso alla associazione che a Senigallia gestisce tutto di aggiudicarsi il Ponte Rosso, è una bufala gigantesca. La piscina, contrariamente a quello che si è cercato di far intendere, è una pozza in plastica (d’altronde nessuna costruzione è consentita).
La realizzazione di una cucina non è consentita (la commissione ha valutato favorevolmente una realizzazione vietata). Ma non è ancora niente. La Uisp ha indicato come “progetto di investimento” la potatura degli alberi, la piantumazione dei fiori e la tinteggiatura!!!). Di più. Ha conteggiato quale investimento per decine di migliaia di euro la dotazione per il bar della macchina del caffè e di altri accessori che, notoriamente (come sappiamo per aver gestito per due anni la struttura e come sanno tutti gli esercenti) vengono offerti in comodato gratuito (e si sottolinea gratuito) dai vari fornitori. È sempre stato così. La stessa cosa vale per le panche e per altre attrezzature. Senza parlare dell’inserimento nel progetto di investimento della dotazione di seggiole e tavoli (come se in un bar fossero “elementi” di lusso). La Uisp ha scritto, e il Comune ha valutato tutto con aggiudicazione di punti su punti, che simili “investimenti” (ma quali investimenti?) comportano una spese di oltre 116 mila euro (sic!).
Ci sentiamo presi in giro. La città è presa in giro. La Uisp ha ottenuto l’ennesimo impianto pubblico da questo Comune nonostante avesse peraltro offerto in assoluto la cifra più bassa (unico elemento oggettivo per l’aggiudicazione dei punti). Ogni commento è superfluo.
Ci domandiamo poi come possa la Uisp aver già preso possesso della struttura quando ancora non ci è giunta nessuna risposta ufficiale circa la nuova richiesta di proroga presentata il 24 marzo scorso.
E ci domandiamo per quale motivo le proroghe di rinnovo gestione degli impianti per le associazioni senza santi in Paradiso vengono negate senza alcuna motivazione e per la Uisp invece la proroga di gestione del villaggio sportivo “Le Dune” (dove la Uisp affitta decine di posti letto a 13 – 14 euro a testa al giorno in una struttura comunale in cui non paga un euro di affitto) viene prorogata ininterrottamente dall’Amministrazione comunale da nove anni! È ora che il Comune cominci a fornire risposte serie. Ora noi abbiamo chiesto la gestione del villaggio “Le Dune” che la Uisp si tiene stretto forte di un diritto acquisito alla proroga permanente. Sono scaduti i termini per la risposta e il Comune illegittimamente tace. Le altre associazioni sportive che tirano la cinghia per sopravvivere non rimarranno a guardare impassibili in eterno. Questa è stata l’ultima goccia.


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