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Miracolo o soluzione finale: tu da che parte stai?

5' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
"Non dobbiamo aspettarci un miracolo dal cielo per aiutare i 40.000.000 di uomini, donne e soprattutto bambini che ogni anno muoiono di fame. Il miracolo possiamo farlo noi. Gesù ci ha insegnato come: condividendo.
Oppure possiamo cercare una "
Soluzione Finale". Ad esempio approvando il progetto del WTO che vuol redere l'acqua non più un diritto ma un bene di commercio. Dei poveri del mondo non ne rimarrebbero poi tanti in vita."
Alex Zanotelli a Corinaldo non ha avuto peli sulla lingua.
Alcuni spettatori di Alex Zanotelli



Ieri sera ad ascoltare P. Alex Zanotelli alla Lanterna Azzurra di Corinado erano davvero in tanti, più di mille persone, ammassate come i 100.000 poveri Korogocho che vivono in un km quadrato. "Sardinizzati" dice P. Alex.
Ma P. Zanotelli non è venuto a Corinaldo per fare un discorso politico. E' un discorso che parte dalla Fede, da Gesù crocifisso, Gesù che si è fatto povero.
Non a caso l'incontro è iniziato con la lettura di un brano di Vangelo: Mt 25,31-46 che ha fatto da filo conduttore a tutta la serata.

Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria.
E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.
Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?
Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me.
Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato.
Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito?
Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me.
E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna».

Ed è solo vedendo il volto di Gesù tra i poveri e gli ultimi che P. Alex è riuscito a vivere nelle baracche di Korogocho, ed anche in mezzo a coloro che vivono nella discarica e si gettano su ogni carico di spazzatura nel tentativo di recuperare qualcosa.
Tanti gli episodi vissuti da Padre Alex nei suoi dodici anni passati nella discarica di nairobi. Non è possibile raccontarli tutti, ma uno in particolare ha riscaldato il cuore dei tanti corinaldesi e non solo che ascoltavano. Ragazzine appena adolescenti che si prostituiscono sapendo di essere condannate all'AIDS.
"Perché lo fate?" ciedeva P. Alex. E le ragazzine prendevano un pezzo di carta, scrivevano il proprio nome seguito da "morta di AIDS, poi in un altro foglio "morta di fame" e dicevano: "Tira a sorte, per me è uguale. Anzi scelgo direttamente l'AIDS, così vivo qualche anno di più".
Contrapposta a tutta questa povertà c'è la spesa enorme che gli stati ricchi affrontano per armarsi. Una spesa che basterebbe molte e molte volte per debellare fame e malattie dal mondo. "I ricchi devono difendersi dai poveri, per mantenere questo stato delle cose".
E c'è anche la spesa per prodotti di bellezza, o per gli animali domestici. Spese certo non necessarie, ma che anche in questo caso raggiungono cifre sufficienti a vincere le piaghe del Sud del mondo.
E non ci rendono felici. Perché l'uomo non è un tubo digerente che deve solo consumare, come vorrebbe il sistema. L'uomo costruisce la felicità grazie alle relazioni umane, al sentirsi amato.
A tutto questo bisogna reagire. Ce lo ha insegnato Gesù. Lo ha ribadito il Papa condannando le "Strutture di peccato" che affamano il mondo.
Se non lo faremo come potrmmo definirci cristiani?
Come potremmo definirci uomini?


P. Alex Zanotelli Il pubblico Le autorità
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Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 17 aprile 2004 - 2240 letture

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