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psicologia: Adolescenza

5' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
Lo spazio dedicato alle vostre domande allo psicologo.

Gentile dottore, ho una figlia di 13 anni ed un figlio di 15, io e mia moglie ci stiamo accorgendo che le cose in casa stanno cambiando, i figli sembra che ci critichino in tutto, un mio collega mi ha detto che tutto questo può essere causato dal fatto che i miei figli stanno entrando in adolescenza, le saremo grati se potesse darci delle informazioni su questo periodo della vita che i ragazzi si trovano ad affrontare.."

a cura del Dott. Pinto Francesco
339.3244297
dr.pinto@libero.it


Per adolescenza si intende quel periodo della vita che va dai 12 ai 22 anni circa, e vede l'individuo impegnato ad affrontare una serie di cambiamenti che interessano il suo sviluppo fisiologico, morfologico e sessuale, lo sviluppo cognitivo e infine lo sviluppo sociale. Tutte queste trasformazioni, profondamente connesse tra loro, portano l'adolescente a modificare l'immagine che ha di sé stesso e a confrontarsi continuamente con l0'immagine che gli altri hanno di lui.
Una caratteristica fondamentale di tale periodo è la trasformazione cognitiva: "pensare il possibile".
Nel periodo adolescenziale si trasforma il modo in cui l'adolescente guarda se stesso, gli altri e il mondo in generale. I cambiamenti nel pensiero dell'adolescente abbracciano quindi, il suo sviluppo affettivo e sociale.
In questo periodo si sviluppa quella forma di pensiero chiamato ipotetico deduttivo: il ragazzo/a incomincia a pensare in termini di ipotesi astratte puramente verbali, di formulare diverse alternative possibili e di dedurre le conseguenze implicate nelle ipotesi stesse. Per l'adolescente la conoscenza procede non necessariamente attraverso il contingente, l'esperienza, ma attraverso ciò che potrebbe essere, attraverso il possibile. In altri termini, il pensiero dell'individuo non rimane vincolato all'esperienza reale, si cimenta piuttosto in formulazioni teoriche ipotetiche su vari aspetti di propria conoscenza.
Mentre il bambino investe buona parte delle sue energie sugli oggetti, sulle persone e, in genere, sul mondo fisico e sociale, l'adolescente investe affettivamente in modo significativo sulla capacità di pensare ed elaborare alternative sul mondo fisico e sociale.
Se l'adolescente, dunque, può pensare il possibile, comincia a farlo soprattutto in relazione a quei mondi che meglio conosce, vale a dire la famiglia, gli amici, la scuola e se stesso. Egli va al di là di quello che questi mondi sono, rappresentandoli per come potrebbero essere, non giustifica più l'esistente, anzi lo critica ed esprime giudizi su di esso, prospettando situazioni possibili ideali più congeniali alle proprie esigenze.

La famiglia adolescente.
Vi è una stretta interdipendenza tra lo sviluppo dell'adolescente e lo sviluppo familiare, identificando l'adolescenza come un evento critico e come sfida e risorsa per tutto il sistema familiare.
I cambiamenti che vive l'adolescente non lascia immutato la famiglia, la conflittualità interna, che l'adolescente sperimenta, tra i bisogni di autonomia e di protezione si esprime all'interno della famiglia attraverso varie forme di comunicazione tra cui i conflitti verbali ed i silenzi.
Tali conflitti spingono il sistema famiglia ad riorganizzarsi, a ridefinire i legami ed i rapporti tra ciascun membro della famiglia stessa e con le relazioni esterne.
Nel periodo adolescenziale la famiglia è percorsa da due forze antagoniste: una che spinge verso l'esterno, promuovendo l'autonomia, l'indipendenza e la differenziazione dei singoli membri familiari; un'altra forza muove invece verso l'interno, in direzione dell'appartenenza e del rafforzamento dei legami di indipendenza, ne risulta una rinegoziazione reciproca delle distanze interpersonali che si traduce in genere, in relazioni più simmetriche, paritarie e reciproche.
Le condizioni di rischio per gli adolescenti sono connesse a contesti familiari che si situano a posizioni estreme, vale a dire le famiglie cosiddette invischianti, nelle quali sono fortissimi i legami di dipendenza reciproca, tutti la pensano allo stesso modo e non viene accettata la differenza, e la famiglia cosiddetta disimpegnata, nelle quali non c'è senso d'appartenenza, i membri sono completamente indipendenti e hanno poca possibilità di influenzare l'uno sull'altro, vi sono casi familiari in cui le spinte all'autonomia sono riversate su un unico figlio dove questo si sente poi in una condizione di espulsione mentre su un altro figlio vengono riversate le forze che promuovono la dipendenza vivendosi poi una condizione di inadeguatezza ad affrontare il mondo adulto.
Le esperienze di conflitto familiare diventano per l'adolescente un'occasione per conoscere meglio se stesso, per confrontarsi con le idee dei genitori e per definirsi ai loro occhi. Attraverso il conflitto, inoltre, l'adolescente ha la possibilità di apprendere alcune fondamentali abilità sociali quali: la capacità di comunicazione, l'ascolto, la negoziazione di punti di vista differenti, e le diverse strategie comunicative per la risoluzione dei conflitti.
In questi complessi processi di tipo relazionale che avvengono nella famiglia si agitano non solo le aspettative, le paure e i bisogni dell'adolescente ma, sotto varie forme, anche quelle dei genitori. L'adolescenza dei figli, infatti, rimanda al genitore l'idea del tempo che passa, avviene che proprio mentre i figli si affacciano alla progettualità autonoma, i genitori attraversino una fase di verifica e di bilancio di se stessi come genitori, come coniugi e come professionisti. Nei genitori, inoltre, i cambiamenti dei figli fanno riaffiorare alcuni ricordi della propria adolescenza che sembravano dimenticati.
Infine l'adolescenza dei figli è un'occasione per entrambi i coniugi di ridefinirsi in quanto coppia sessuata e non solo come coppia genitoriale e risperimentare una nuova vicinanza non più mediata dalla presenza massiccia dei figli.
Appare quindi evidente che, come il figlio in adolescenza, anche i genitori hanno di fronte a sé dei compiti di sviluppo da affrontare.

   

EV




Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 04 aprile 2004 - 7671 letture

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