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La scuola ecologica

3' di lettura Senigallia 30/11/-0001 - Le scuole senigalliesi aderiscono ad un programma internazionale che aiuta gli istituti che vogliono controllare e ridurre il proprio impatto ambientale.

Occorre partire dall'inizio. Cominciare fin dai banchi di scuola per creare nel giovane una coscienza civile e ambientale autenticamente consapevole. Ci troviamo, oggi, in una situazione in cui ogni comportamento, ogni scelta di un singolo che abbia una qualche responsabilità, non solo si riflette sull’ambiente che lo circonda, ma si moltiplica con effetto domino in una dimensione di gran lunga più ampia. Lo sviluppo della tecnologia ha consegnato all’uomo macchine formidabili in grado di trasformare, in tempi rapidissimi, il volto di un intero paesaggio da secoli immutato e immutabile. La scuola deve essere in grado di accogliere il cambiamento, renderlo oggetto di riflessione, trasformarlo in "opportunità per crescere". La straordinaria velocità del progresso, che rischia di imporre modelli pericolosi di comportamento, deve essere imbrigliata dalla ragione, che sola può scegliere i parametri di riferimento più opportuni per un uomo sempre migliore. Il progresso può essere definito veramente tale solo se sostenibile; se cioè garantisce pari possibilità di soddisfare i bisogni anche alle generazioni future; se anche i figli dei nostri nipoti otterranno un medesimo sostegno dalle risorse della natura. A scuola il giovane, che ha ricevuto fuori innumerevoli sollecitazioni, si abitua a selezionarle; si educa a scegliere quelle che rispondono ad un’etica ambientalista. Nascono i comportamenti ecologici: l’attenzione al risparmio, la raccolta differenziata, l’amore per il verde, il rispetto per la natura. A scuola lo studente sta imparando a passare dai concetti astratti ai processi concreti: dai progetti ai programmi.
Uno tra i programmi più interessanti che negli ultimi anni si sta diffondendo in ogni ordine e grado di scuola è quello di ECO-SCHOOL, 'scuole ecologiche'. È un programma internazionale che si occupa di ecologia e coinvolge le scuole di 24 paesi, membri internazionali della FEE (Foundation Environmental Education, cioè Fondazione per l'Educazione Ambientale): Belgio, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lettonia, Lituania, Olanda, Norvegia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna, Sud Africa, Svezia, Turchia. Il programma è fortemente caratterizzato dal desiderio di raggiungere precisi obiettivi: riduzione dei consumi superflui (della carta, dell’energia, dell’acqua), l’eliminazione degli sprechi (recupero della latta, della plastica, del vetro) il riciclo, la raccolta differenziata, la creazione di isole ecologiche nelle scuole dotate di parchi e giardini, l'abbattimento degli inquinamenti (ambientali, magnetici, acustici), raccolta delle batterie usate e degli oli combusti, corretta gestione dei rifiuti solidi urbani. Ad esempio, ci si chiede: l'ultimo ragazzo che esce dalla classe al termine delle lezioni spegne la luce? In che modo si possono promuovere forme di risparmio dell’acqua? Gli studenti sanno che nei bagni le cassette idrauliche sono dotate di 'risparmiatore'? Si attua nelle scuole la raccolta differenziata? Sono presenti in ogni scuola i box raccoglitori di pile esauste? Queste sono solo alcune domande che, comunque, vogliono dare impulso a nuovi 'stili di vita', a nuovi comportamenti. A Senigallia tutte le scuole si sono avviate su questa strada. Ora occorre lavorare per sensibilizzare tutti gli altri Istituti del territorio; in questo progetto va sottolineato il forte impegno della Provincia che, ad esempio, con Agenda 21 e Progetto Peterpan, sta promuovendo una serie di incontri con tutti coloro che vogliono diventare attori e protagonisti nella costruzione della propria realtà sociale.
di Camillo Cardini
Docente di Italiano e Latino al Liceo Scientifico "Medi" di Senigallia





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 16 dicembre 2003 - 3766 letture

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