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il resto del carlino: Barbone senza tetto. Avvocato lo ospita

2' di lettura Senigallia 30/11/-0001 - Continua l'inchiesta del Carlino sui barboni, ma intanto in città qualcosa inizia a muoversi e gli invisibili iniziano ad essere visti.

«Aiuteremo quei vagabondi. Siamo rimasti colpiti dai servizi del 'Carlino' e stiamo raccogliendo vestiti da portare a quella gente». A parlare sono i volontari dell'assoziazione gli «Amici di Ron Hubbard» che nei prossimi giorni consegneranno le offerte a quanti dormono all'addiaccio nell'atrio del palazzo del Turismo.
L'inchiesta che da giorni il giornale dedica ai 'bivacchi' di vagabondi, barboni ed extracomunitari senza tetto, scoperti in vari angoli della città, comincia a rendere questi 'esclusi' un po' meno 'invisibili'. Anche se per ora a muoversi sembrano essere solo i privati.
Tra chi si dimostra sensibile c'è un professionista, l'avvocato Claudio Bevilacqua. Lui un 'invisibile' lo ha aiuto offrendogli casa. «Sono rimasto colpito da una persona che ogni sera dormiva con il suo cane nel sottopassaggio della Penna, che percorrevo per far rientro a casa» racconta.
«Così una sera mi sono fermato ed ho chiesto come facesse a dormire in un posto così, rannicchiato su un lato. Abbiamo parlato un po' e Pasquale - così si chiama - mi ha raccontato la sua storia di disperato, senza nessuno e senza una casa». E lei che cosa ha fatto? «Gli ho offerto di dormire nella mansarda sopra il mio studio, in maniera tale che potesse comunque avere un tetto sopra la testa. Nel frattempo mi sono anche interessato in Comune per fargli avere una casa, anche se ci sono state delle difficoltà. In ogni caso la notte Pasquale, che ha 54 anni, ha avuto un riparo, mentre il giorno si muove con il suo cane, girando a Senigallia ed in altre città dei dintorni».
«Sono davvero colpito in maniera positiva dalla scelta del 'Carlino' di occuparsi di questo argomento» afferma il legale senigalliese.
«Porta alla luce una realtà della quale troppo poco si parla e che invece fa parte della vita di tutti i giorni. Si tratta di un fenomeno per il quale è necessario che le istituzioni intervengano, facendo la loro parte, così come del resto i cittadini più sensibili. Certe scene alle quali assistiamo ogni giorno sono davvero dolorose».
di Sandro Galli





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 12 dicembre 2003 - 2573 letture

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