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il messaggero: Stangata Tarsu, i commercianti: «Sempre noi a pagare»

2' di lettura Senigallia 30/11/-0001 - I commercianti protestano per la manovra fiscale del comune: l'aumento della tassa sui rifiuti aumenterà mediamente per le imprese del 7,5%.

La manovra fiscale del Comune scatena le ire delle associazioni di categoria. Le contestazioni riguardano l'aumento della Tarsu, la tassa sui rifiuti, che per ristoranti, pescherie, supermercati ed esercizi commerciali del settore ortofrutticolo aumenterà tra il 12% e il 15% mentre per le imprese l'aumento medio sarà del 7,5%. «Siamo contrari a qualunque aumento della pressione fiscale che si risolva ai danni delle famiglie e delle imprese - chiosa il segretario provinciale della Confesercenti Paolo Luzi Crivellini - la Tarsu al 15% rischia seriamente di mettere in ginocchio l'economia. Siamo consapevoli delle difficoltà in cui versano gli enti locali a causa dei minori trasferimenti del governo centrale ma siamo troppo infastiditi dal fatto che a farne le spese siano sempre le famiglie e le imprese. Se un taglio da parte del Comune ci deve essere allora che vengano limitate le spese per l'intrattenimento e per certe manifestazioni». Sulla stessa linea anche la Confcommercio. «Purtroppo l'aumento colpisce sempre i soliti noti e in questo momento proprio non ci vuole dichiara il presidente Giancarlo Ciavattini - per compensare in qualche modo i danni che le attività commerciali subiranno, soprattutto nel centro storico, chiediamo interventi mirati che potenzino le infrastrutture in questa zona, lo avevano già auspicato ma nel bilancio non c'è alcun riferimento a ciò». Stesso clima teso anche per le imprese che non sono risparmiate dall'aggravio fiscale. «Quando c'è da aumentare la tassazione si sa sempre quelli che saranno i soggetti colpiti - afferma Silvio Pasquini presidente del Gruppo Imprenditori di Senigallia - il punto è che quando un'azienda deve ridurre riequilibrare il proprio bilancio gli interventi si devono fare sui costi e mi sembra che gli amministratori abbiano un'ampia tipologia di scelta fra i costi da abbattere eppure preferiscono inasprire l'imposizione fiscale ai danni dell'economia». Gli unici a dirsi soddisfatti sono i sindacati. Cgil Cisl e Uil avevano chiesto di non penalizzare i lavoratori dipendenti e i pensionati con la pressione fiscale e sono stati accontentati. «Aver inserito le risorse che permetteranno entro il 2004 l'apertura della terza sezione dell'asilo nido, il non aver aumentato i servizi a domanda individuale oltre il tasso di inflazione qualificano questo Bilancio di previsione - affermano - per l'Ici si potrebbe valutare una riduzione al 4 per mille sulla prima casa mentre per le famiglie con portatori di handicap chiediamo l'inserimento dell'aliquota minima allo stesso tasso».
di Giulia Mancinelli





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 05 dicembre 2003 - 1609 letture

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