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corriere adriatico: Domeniche aperte, avanti tutta
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L'assessore alle attività economiche Luigi Rebecchini risponde all'intervento di ieri dei sindacati e conferma l'idea di aumentare il numero di domeniche aperte. "Le quattro domeniche in più servono, ma non saranno scelte a caso". Rimane fermo sulle sue posizioni l'assessore alle Attività economiche Luigi Rebecchini dopo le dichiarazioni dei sindacati che non approvano ulteriori aperture festive in deroga a quelle già esistenti (24 come previsto dalla legge regionale). "Il centro storico - spiega Rebecchini - dovrà "abituare" la popolazione senigallicse e non ad una vitalità senza precedenti. Non abbiamo nulla da invidiare alla vicina Riccione, dobbiamo solo mettere mano ad un progetto serio. Le aperture festive verrebbero scelte secondo un preciso criterio e subito dopo andrebbero pubblicizzate ben al di fuori dei confini comunali".
Le organizzazioni sindacali non sono convinte del fatto che la aperture nei giorni festivi portino un aumento al volume degli affari. Di tutt'altro avviso l'assessore alle Attività economiche. "Forse l'equazione non sarà scontata ma credo sia logico pensare che con l'aumento di persone che transitano per il centro con i negozi aperti, piano piano si arrivi ad accrescere gli introiti". Già individuate due delle quattro date: l'11 gennaio (giorno di inizio dei saldi di fine stagione) e il 18 aprile (data in cui è previsto il raduno nazionale dell'Anna dei Carabinieri). Nei prossimi giorni Luigi Rebecchini incontrerà nuovamente le associazioni di categoria.
"La disponibilità a parlare di ulteriori deroghe - dichiara Giancarlo Ciavattini. Presidente Confcommercio - l'abbiamo già manifestata. Il numero di domeniche di apertura non è ottimale ma ci siamo vicini. Ciò che dovremo fare bene è studiare il modo in cui avviene l'apertura. Andare avanti a "macchia di leopardo" come in passato non porta alcun risultato. Un esempio: a giugno, quando cioè la voglia di mare cresce, è più consono aprile lungo la fascia costiera e tenere chiuso in centro. In autunno la situazione evidentemente è ribaltata. Altro fattore da tenere in considerazione è la tipologia del prodotto venduto". Ciavattini non vede male il "modello" di Riccione.
"Se andiamo a paragonare il monte ore di apertura con il comune romagnolo ne abbiamo più noi. Anche qui possiamo tenere aperto nei festivi e recuperare nelle mattine dei giorni infrasettimanali". Sulla questione dei disagi al personale Ciavattini, nel ricordare che nella maggior parte dei casi sono i titolari a rimanere in negozio la domenica, conferma la disponibilità a parlare con i sindacati. Si al commercio la domenica è lo slogan del segretario provinciale della Confesercenti Paolo Luzi Crivellini. "I Vincoli per il centro storico andrebbero tolti e lasciare la facoltà agli addetti di aprire anche lutto l'anno. Fare deroghe indiscriminatamente favorirebbe solo la grande distribuzione, e non hanno certo bisogno".
di Marcello Pagliari
Le organizzazioni sindacali non sono convinte del fatto che la aperture nei giorni festivi portino un aumento al volume degli affari. Di tutt'altro avviso l'assessore alle Attività economiche. "Forse l'equazione non sarà scontata ma credo sia logico pensare che con l'aumento di persone che transitano per il centro con i negozi aperti, piano piano si arrivi ad accrescere gli introiti". Già individuate due delle quattro date: l'11 gennaio (giorno di inizio dei saldi di fine stagione) e il 18 aprile (data in cui è previsto il raduno nazionale dell'Anna dei Carabinieri). Nei prossimi giorni Luigi Rebecchini incontrerà nuovamente le associazioni di categoria.
"La disponibilità a parlare di ulteriori deroghe - dichiara Giancarlo Ciavattini. Presidente Confcommercio - l'abbiamo già manifestata. Il numero di domeniche di apertura non è ottimale ma ci siamo vicini. Ciò che dovremo fare bene è studiare il modo in cui avviene l'apertura. Andare avanti a "macchia di leopardo" come in passato non porta alcun risultato. Un esempio: a giugno, quando cioè la voglia di mare cresce, è più consono aprile lungo la fascia costiera e tenere chiuso in centro. In autunno la situazione evidentemente è ribaltata. Altro fattore da tenere in considerazione è la tipologia del prodotto venduto". Ciavattini non vede male il "modello" di Riccione.
"Se andiamo a paragonare il monte ore di apertura con il comune romagnolo ne abbiamo più noi. Anche qui possiamo tenere aperto nei festivi e recuperare nelle mattine dei giorni infrasettimanali". Sulla questione dei disagi al personale Ciavattini, nel ricordare che nella maggior parte dei casi sono i titolari a rimanere in negozio la domenica, conferma la disponibilità a parlare con i sindacati. Si al commercio la domenica è lo slogan del segretario provinciale della Confesercenti Paolo Luzi Crivellini. "I Vincoli per il centro storico andrebbero tolti e lasciare la facoltà agli addetti di aprire anche lutto l'anno. Fare deroghe indiscriminatamente favorirebbe solo la grande distribuzione, e non hanno certo bisogno".
di Marcello Pagliari

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