SEI IN > VIVERE SENIGALLIA >
corriere adriatico: Negozi aperti di domenica, i sindacati dicono stop
2' di lettura
10343


Le aperture domenicali causerebbero solo un aumento dei costi di gestione, una rinuncia a giorni di riposo da parte dei dipendenti che non avrebbero una adeguata retribuzione per il giorno festivo e favorirebbero solo la grande distribuzione. L'apertura domenicale non porta alcun aumento dei consumi e disagi per i dipendenti. È la posizione di Cgil Cisl e Uil in materia di deroghe per i giorni festivi.
Da tempo il dibattito in città è aperto e le organizzazioni sindacali ribadiscono la necessità di rispettare l'attuale legge regionale e soprattutto i contratti.
"Le 24 domeniche di deroga - afferma il segretario Cgil Sergio Giacchetti - non si toccano. Il comune ci ha proposto di aggiungerne altre ma siamo assolutamente contrari. Più volte abbiamo ribadito che non ci sono motivi per aumentare i giorni di apertura festivi”. E all’interno delle 24 domeniche non mancano le cose da rivedere. "È nostra convinzione che le aperture devono essere finalizzate. Una deregulation non serve a nulla. Occorre una ragione per aprire quando chi opera nel settore del commercio rinuncia, o fa rinunciare nel caso dei dipendenti, al giorno di riposo. Ad esempio una buona idea e alzare la saracinesca aprire il 4 gennaio perché a ridosso di un ponte festivo oppure il 1 aprile in occasione del raduno nazionale dell'Arma dei Carabinieri. Contestualizzando le deroghe si avrebbero risultati certamente migliori".
Maurizio Andreolini, segretario Cisl, dubita fortemente che le aperture nei giorni festivi possano dare uno slancio all'economia degli esercizi commerciali. "Non ci risulta che questo genere di operazioni portino ad una crescita del volume di affari, inoltre esiste un serio problema per i dipendenti".
I dati in mano al sindacato parlerebbero di ben 40 posti di lavoro in meno nel commercio alla data del 30 settembre rispetto allo scorso anno. Chi si "salverebbe" per le aperture domenicali sarebbero i dipendenti della grande distribuzione coperti da un contratto nazionale. Coloro invece che hanno il così detto contratto dei "pubblici esercizi" trarrebbero pochi vantaggi dal lavorare la domenica. "Il problema e che i dipendenti non vedrebbero riconoscersi il festivo" con il risultato di perdere il giorno di riposo e guadagnare in sostanza la stessa cifra di sempre”. Critica anche la posizione dell'esponente Uil Renzo Perticaroli: "Sono i centri commerciali a beneficare delle aperture domenicali. Gli esercizi in centro aumentano solo i costi di gestione".
di ma.p.
Da tempo il dibattito in città è aperto e le organizzazioni sindacali ribadiscono la necessità di rispettare l'attuale legge regionale e soprattutto i contratti.
"Le 24 domeniche di deroga - afferma il segretario Cgil Sergio Giacchetti - non si toccano. Il comune ci ha proposto di aggiungerne altre ma siamo assolutamente contrari. Più volte abbiamo ribadito che non ci sono motivi per aumentare i giorni di apertura festivi”. E all’interno delle 24 domeniche non mancano le cose da rivedere. "È nostra convinzione che le aperture devono essere finalizzate. Una deregulation non serve a nulla. Occorre una ragione per aprire quando chi opera nel settore del commercio rinuncia, o fa rinunciare nel caso dei dipendenti, al giorno di riposo. Ad esempio una buona idea e alzare la saracinesca aprire il 4 gennaio perché a ridosso di un ponte festivo oppure il 1 aprile in occasione del raduno nazionale dell'Arma dei Carabinieri. Contestualizzando le deroghe si avrebbero risultati certamente migliori".
Maurizio Andreolini, segretario Cisl, dubita fortemente che le aperture nei giorni festivi possano dare uno slancio all'economia degli esercizi commerciali. "Non ci risulta che questo genere di operazioni portino ad una crescita del volume di affari, inoltre esiste un serio problema per i dipendenti".
I dati in mano al sindacato parlerebbero di ben 40 posti di lavoro in meno nel commercio alla data del 30 settembre rispetto allo scorso anno. Chi si "salverebbe" per le aperture domenicali sarebbero i dipendenti della grande distribuzione coperti da un contratto nazionale. Coloro invece che hanno il così detto contratto dei "pubblici esercizi" trarrebbero pochi vantaggi dal lavorare la domenica. "Il problema e che i dipendenti non vedrebbero riconoscersi il festivo" con il risultato di perdere il giorno di riposo e guadagnare in sostanza la stessa cifra di sempre”. Critica anche la posizione dell'esponente Uil Renzo Perticaroli: "Sono i centri commerciali a beneficare delle aperture domenicali. Gli esercizi in centro aumentano solo i costi di gestione".
di ma.p.

SHORT LINK:
https://vivere.me/efwa