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voce misena: Come cambia la nostra città

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Una riflessione a voce alta sulla presenza all'interno della nostra città di persone immigrate che si stanno integrando e sentono sempre più loro questa nostra terra.
Diamo spazio per questa volta ad una riflessione a voce alta sulla presenza all'interno della nostra città di persone immigrate che si stanno integrando e sentono sempre più loro questa nostra terra.
A prima vista può sembrare un discorso di carattere nazionale che esula da competenze comunali.
Ma a guardare bene, la scommessa sulla possibilità di integrarsi o meno, di poter stare bene tutti in uno stesso territorio, come buoni vicini di casa, passa proprio attraverso la comunità locale, cioè attraverso la vita del paese o della città. Se si incrociano le vite quotidiane, le strade di tutti i giorni, allora ci può essere una speranza fondata che può far credere nella possibilità di una convivenza positiva.
Ora, condizionati tutti dai tragici fatti internazionali, si rischia di far aumentare la diffidenza generalizzata verso ogni persona culturalmente tanto diversa da noi. Qualora accadesse, questa è un'infezione da smantellare subito. Sarebbe bello per ogni senigalliese avere l'occasione di mettersi, ogni tanto, nei panni di chi sceglie di lasciare i propri cari, la propria terra, le proprie origini per cercare spesso l'unico futuro possibile.
Se facessimo questo scopriremmo, molto spesso, una capacità di sacrificio sorprendente. una capacità di adattamento straordinaria, una dedizione ai propri familiari unica, al punto tale da spendere tutta la propria vita per garantire loro un futuro più sereno. Come non pensare ai tanti immigrati che lavorano regolarmente, che fanno studiare i propri figli, che inviano soldi ai parenti rimasti nella terra d'origine e che come noi pagano le tasse, affitti altissimi, reggono il nostro sistema di vita frenetico senza avere la nostra ricchezza e le nostre comodità...
Ce ne sono tanti anche qui a Senigallia.
Il quartiere del Porto ha visto sorgere negozi e servizi indirizzati soprattutto alla comunità asiatica presente in modo corposo in città. Sono sorte anche delle paure da parte di chi, italiano, vive da quelle parti. Speriamo che possa invece rappresentare l'inizio di una maggiore integrazione con la città, dove tutti, anche chi ha la pelle più scura di noi o usa un'alfabeto diverso dal nostro, possano sentirsi a casa.
L'Amministrazione comunale non può mai abbassare la guardia su questo tema, perché possono essere tanti i modi per creare una cultura e una prassi della convivenza.
Senigallia è sempre riuscita, nella storia, a vivere la sua vocazione di città di mare e di scambi commerciali. Questo ha sempre comportato mescolamento di persone diverse tra loro.
Ora si tratta di recuperare in pieno questa vocazione, promuovendo, da parte della guida di questa città, anche le cosiddette "azioni positive" che aiutino a vincere le paure e portino alla valorizzazione di tutti.
Di Anna Gobbetti

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