SEI IN > VIVERE SENIGALLIA >
il messaggero: Cristina, Arcevia si è fermata
3' di lettura
2156


Ieri i funerali di Cristina, la ragazza di 23 anni che si è suicidata martedì scorso.
Tutta Arcevia si è fermata per l'ultimo saluto. ARCEVIA - Un ultimo saluto indimenticabile quello che Arcevia ha dato ieri a Cristina Moscani, la ventitreenne suicidatasi martedì scorso. Senza precedenti infatti è stata la partecipazione dell'intera comunità che ieri si è stretta quasi al completo attorno alla famiglia della ragazza. Padre, madre e fratello di Cristina hanno ricevuto un tributo d'affetto collettivo e spontaneo da parte dei cittadini. Pochi arceviesi ieri mattina si sono recati al lavoro e pochi giovani sono andati a scuola. Erano quasi tutti all’interno o all’esterno della chiesa di San Giovanni Battista, alcuni ancora increduli per la perdita di quella ragazza che ai suoi amici evidentemente aveva dato tanto. Ne e una prova l’enorme partecipazione di giovani al funerale e lo ha scritto Alessandro, un amico di Cristina, che proprio nel punto dove il corpo della giovane è atterrato dopo il volo di 30 metri giù dal ponte ha lasciato un mazzo di fiori ed un messaggio nel quale si leggono parole che meglio di qualunque altra cosa possono spiegare, a chi non la conosceva, chi fosse Cristina "con gli occhi sottili, i capelli biondi ed il vestito a fiori beige". Nella lettera si parla anche delle gioie e delle delusioni della vita. Ad una di queste, forse una delusione d'amore, Cristina non ha retto ed ha deciso di farla finita gettandosi da quel ponte che sta a due passi dalla chiesa dove si e svolto il funerale. Un gesto che probabilmente Cristina meditava da lungo tempo visto che dal momento in cui è scesa dall'auto con la quale è arrivata sul viadotto a quello in cui si è gettala nel vuoto non ha esitato nemmeno un secondo. Nella chiesa di San Giovanni Battista ieri mattina c'era una folla silenziosa che esprimeva rassegnazione più che inquietudine, come se a dominare non fossero gli interrogativi sul perché quella giovane nel fiore degli anni avesse deciso di togliersi la vita, ma fossero il rispetto per quel gesto estremo ed il dolore della perdita di una figlia, di una sorella o di un'amica. Il silenzio si è interrotto due volte: alla fine della cerimonia ed all'uscita della bara in legno chiaro dalla chiesa. In quei due frangenti è partito spontaneo un applauso da parte dei presenti. Un applauso breve, non fragoroso. rispettoso e discreto anch'esso come gli abitanti di Arcevia, una cittadina che negli ultimi anni ha perso fin troppi giovani per incidenti stradali e che ora deve sopportare anche il peso di questo suicidio. La partecipazione alla cerimonia è stata talmente imponente che il traffico e rimasto bloccato per oltre mezz'ora sulla provinciale arceviese. Un serpentone infinito di auto che scendevano da Arcevia a passo d'uomo ha scortato Cristina fino al cimitero delle Conce.
di Marco Benarrivo
Tutta Arcevia si è fermata per l'ultimo saluto. ARCEVIA - Un ultimo saluto indimenticabile quello che Arcevia ha dato ieri a Cristina Moscani, la ventitreenne suicidatasi martedì scorso. Senza precedenti infatti è stata la partecipazione dell'intera comunità che ieri si è stretta quasi al completo attorno alla famiglia della ragazza. Padre, madre e fratello di Cristina hanno ricevuto un tributo d'affetto collettivo e spontaneo da parte dei cittadini. Pochi arceviesi ieri mattina si sono recati al lavoro e pochi giovani sono andati a scuola. Erano quasi tutti all’interno o all’esterno della chiesa di San Giovanni Battista, alcuni ancora increduli per la perdita di quella ragazza che ai suoi amici evidentemente aveva dato tanto. Ne e una prova l’enorme partecipazione di giovani al funerale e lo ha scritto Alessandro, un amico di Cristina, che proprio nel punto dove il corpo della giovane è atterrato dopo il volo di 30 metri giù dal ponte ha lasciato un mazzo di fiori ed un messaggio nel quale si leggono parole che meglio di qualunque altra cosa possono spiegare, a chi non la conosceva, chi fosse Cristina "con gli occhi sottili, i capelli biondi ed il vestito a fiori beige". Nella lettera si parla anche delle gioie e delle delusioni della vita. Ad una di queste, forse una delusione d'amore, Cristina non ha retto ed ha deciso di farla finita gettandosi da quel ponte che sta a due passi dalla chiesa dove si e svolto il funerale. Un gesto che probabilmente Cristina meditava da lungo tempo visto che dal momento in cui è scesa dall'auto con la quale è arrivata sul viadotto a quello in cui si è gettala nel vuoto non ha esitato nemmeno un secondo. Nella chiesa di San Giovanni Battista ieri mattina c'era una folla silenziosa che esprimeva rassegnazione più che inquietudine, come se a dominare non fossero gli interrogativi sul perché quella giovane nel fiore degli anni avesse deciso di togliersi la vita, ma fossero il rispetto per quel gesto estremo ed il dolore della perdita di una figlia, di una sorella o di un'amica. Il silenzio si è interrotto due volte: alla fine della cerimonia ed all'uscita della bara in legno chiaro dalla chiesa. In quei due frangenti è partito spontaneo un applauso da parte dei presenti. Un applauso breve, non fragoroso. rispettoso e discreto anch'esso come gli abitanti di Arcevia, una cittadina che negli ultimi anni ha perso fin troppi giovani per incidenti stradali e che ora deve sopportare anche il peso di questo suicidio. La partecipazione alla cerimonia è stata talmente imponente che il traffico e rimasto bloccato per oltre mezz'ora sulla provinciale arceviese. Un serpentone infinito di auto che scendevano da Arcevia a passo d'uomo ha scortato Cristina fino al cimitero delle Conce.
di Marco Benarrivo

SHORT LINK:
https://vivere.me/efvK