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Arrestato alla stazione con una bomba

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L'ordigno era completamente inoffensivo, ma il giovane di Mondavio, arrestato lo scorso anno a Senigallia è stato comunque condannato.
Era solo un finto ordigno che non poteva esplodere, contenente 10 grammi di polvere pirica e 400 di cemento, quello trovato in possesso di Giuliano Palazzini, 32 anni, di Mondavio, al momento del suo arresto alla stazione di Senigallia avvenuto il 23 novembre dello scorso anno, mentre stava per raggiungere un amico a Como. Sulle prima si era pensato ad un atto terroristico, è risultato che il giovane voleva solo fare uno scherzo ad un amico conosciuto in chat. La perizia tecnica ha confermato l'innocuità della presunta bomba ma l'imputato è stato ugualmente condannato ad Ancona, con rito abbreviato, alla pena di sei mesi di reclusione (peraltro già scontati tra arresti domiciliari e in casa di cura) e 60 euro di multa per la detenzione di 10 grammi di polvere pirica, l' equivalente del contenuto di altrettanti raudi svuotati, i cui involucri erano stati recuperati a casa dell' imputato.
L'operaio (difeso dall'avvocato Raffaele Sebastianelli) ha sempre sostenuto di aver viaggiato con una bomba finta (due involucri di cellophane, contenenti la polvere, collegati a fili elettrici ad una piastra metallica) che gli sarebbe servita solo per fare lo scherzo ad un amico. In effetti, gli esperti hanno concluso che lo pseudo-ordigno, contenuto in una valigetta, era stato confezionato da una persona priva di cognizioni in materia e non avrebbe potuto in alcun modo deflagrare.
Alcune circostanze, però, avevano insospettito i carabinieri e la versione del ragazzo non era stata ritenuta attendibile. Questo anche perché l'imputato, prima del suo arresto, si sarebbe lasciato andare nel bar del suo paese a dichiarazioni riguardo ad una sua non precisata intenzione di utilizzare una bomba.

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