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il resto del carlino: Schiacciati nei Bus

4' di lettura Senigallia 30/11/-0001 - Dopo le multe agli autisti degli autobus che portano a scuola gli studenti il Carlino è andato a controllare di persona le condizioni in cui i ragazzi sono costretti a viaggiare.

Un vero e proprio «assalto alla diligenza». È la scena accaduta ieri, ma che si ripete ogni giorno, per accaparrarsi un posto a sedere nei pullman che effettuano il trasporto scolastico. Per chi non ce la fa, la prospettiva è di farsi il viaggio in piedi o di attendere a terra un altro bus.
Il 'Carlino' nell'edizione di ieri ha sollevato un nuovo caso, riferendo dei controlli effettuati da parte della polizia stradale nei confronti di pullman carichi di studenti (anche in piedi sullo stretto corridoio centrale) e di multe elevate nei confronti di autisti che non ottemperano a quanto prevedono le norme del codice stradale.
A giudicare dai consensi e dai giudizi favorevoli espressi dagli studenti dopo la lettura del giornale, il problema sollevato dal 'Carlino' è particolarmente concreto e sentito. Tanti i ragazzi che ieri mattina - quando abbiamo voluto verificare sul campo le resse quotidiane - hanno raccontato la loro esperienza, sottolineando la nostra inchiesta con un liberatorio «Era ora!».
L'inizio dell'odissea
II primo monitoraggio alle 7,30 - 7,40 quando i pullman arrivano dalle località dell’entroterra per «scaricare» centinaia di studenti diretti agli istituti superiori cittadini.
I ragazzi scendono dai bus dopo essere stati raccolti nelle varie fermate: alcuni in prossimità del campus scolastico di via D'Aquino; altri al capolinea in via Montenero.
Naturalmente le fermate senigalliesi sono le ultime tappe di viaggi iniziati nelle località delle valli Misa e Nevola.
Più evidente la ressa attorno alle 13,30 quando la scena si ripete al termine delle lezioni. La corsa verso i pullman e l'assalto al posto sono davvero impressionanti.
Non stupisce quindi più di tanto che alcuni genitori abbiano fatto presente alle istituzioni ed alle forze dell'ordine il disagio dei tanti studenti che devono affrontare i viaggi verso la scuola e viceversa. Ed ecco allora i controlli che hanno effettuato gli agenti della polizia stradale e le relative multe.
I controlli in diretta
«È vero» conferma Giovanna R. «È successo a me personalmente, come ad altri ragazzi che viaggiavano sul pullman. Ad un certo punto il bus è stato fermato da una pattuglia. Un agente è salito e ci ha contato tutti, uno per uno, evidentemente per verificare quanti di noi non erano seduti sui posti disponibili. Mi risulta che sia successo anche altre volte».
A quanto pare, non solo per i mezzi di trasporto pubblico diretti nell'entroterra, ma anche per i bus che toccano le frazioni urbane.
Lasciate a piedi
«Io ed alcune mie amiche -racconta Francesca G. - abbiamo invece vissuto l'esperienza di rimanere a piedi perché sul pulmino, il 'pollicino' utilizzato per il collegamento non c'era più posto». Meglio attendere una corsa successiva piuttosto che rischiare od effettuare un viaggio Schiacciati in piedi l'uno contro l'altro sul corridoio.
Senza contare poi gli zainetti e le borse colme di libri. È una questione di sicurezza. Qualcuno si lamenta, anche perché i controlli richiedono del tempo. Altri la prendono con filosofia.
«Certo che quando la polizia stradale ferma il bus si perde qualche minuto» ironizza un altro studente. «Ma non è un dramma se perdiamo tempo quando c'è da mezzo la nostra sicurezza». «La sicurezza degli studenti non può essere messa in pencolo o minimizzata» ha detto al 'Carlino il comandante del compartimento regionale della polizia stradale Italo D'Angelo «Per questo i nostri agenti effettuano questi controlli di routine».
Scaglionare gli orari
Una soluzione possibile potrebbe venire dal potenziamento delle corse o da una razionalizzazione degli orari. È però un'ipotesi difficile da attuare, considerato che in tutti gli istituti superiori gli orari di ingresso e di uscita dalle lezioni sono pressoché gli stessi. Chi di dovere però dovrebbe mettere immediatamente mano al problema. Non a caso la situazione è più critica nelle corse del rientro, con gli studenti-utenti fermi in massa ad attendere i bus. Alla mattina, quando gli arrivi sono più scaglionati e cadenzati, le cose vanno invece meglio. Segno allora che una strada per una soluzione forse esiste.
di Sandro Galli





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 21 novembre 2003 - 1620 letture

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