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Il consiglio comunale non trova l'accordo su Nassyria

4' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
Numerosi gli argomenti trattati dal Consiglio Comunale.
Dal decreto per i diritti dei lavoratori dell'amianto alla rimozione di un manifesto dei Verdi, dalla fusione tra Grorgovivo e Cisco alla strage di Nassiriya.
Su quest'ultimo argomento il consiglio a preferito non votare e rimandare alla seduta successiva in programma per il 26 e il 27 novembre.


Si è svolta nella serata di martedì la prima parte della sessione del Consiglio Comunale convocato per questa settimana.
In apertura, il Presidente del Consiglio ha proceduto a dare lettura in Aula, secondo gli accordi, del verbale di una riunione dei capigruppo svolta nella tarda serata della precedente sessione per discutere di uno spiacevole episodio avvenuto lungo le scale del palazzo consiliare e consistente nella rimozione di un manifesto riguardante una manifestazione organizzata dal gruppo Verde sulla libertà di informazione alla presenza dell’On. Pecoraro Scanio e del giornalista Michele Santoro.
Subito dopo la seduta è stata sospesa per una riunione dei capigruppo, destinata a valutare la presenza di due differenti ordini del giorno sui tragici avvenimenti di Nassiriya. Non riuscendo però a conciliare le differenti filosofie che ispiravano i due documenti per sintetizzarne uno solo, i capigruppo hanno deciso all’unanimità – anche nel rispetto della giornata di lutto nazionale – di posticipare alla seduta odierna la discussione dei due ordini del giorno. Nel contempo il Consiglio Comunale, dopo avere deciso di inviare un proprio telegramma di cordoglio ai Carabinieri di Senigallia e di Marzocca, ha osservato un minuto di silenzio in memorie delle vittime.
La seduta è quindi ripresa per snodarsi secondo il programma previsto. Trenta minuti sono stati riservati alle interrogazioni e interpellanze, che sono state nel complesso tre, rispettivamente proposte dai Consiglieri Campanile, Corinaldesi e Cicconi Massi.
Si è quindi passati ad affrontare l’ordine del giorno sull’art. 47 del D.L. 269/03, che cancella i diritti dei lavoratori esposti all’amianto. I gruppi di minoranza hanno proposto qui la modifica di alcuni punti dell’ordine del giorno, che la maggioranza ha però ritenuto opportuno lasciare inalterato. L’emendamento proposto dalle minoranze è stato così respinto a maggioranza (7 voti favorevoli e 15 contrari, con le astensioni dei Consiglieri Montagna e Onori), mentre l’intero documento è stato approvato dall’Assemblea con 20 voti favorevoli (a quelli della maggioranza si sono aggiunti quelli dei Consiglieri Bittoni e Montagna) e 6 astensioni da parte dei consiglieri della Casa delle Libertà.
Dopo l’approvazione all’unanimità dei verbali delle sedute precedenti, ha avuto inizio la discussione sull’atto di indirizzo riguardante il servizio idrico integrato e più precisamente il progetto di fusione tra la società partecipata Gorgovivo Multiservizi e la Cisco Acque s.r.l. Dopo breve tempo, però, è stata richiesta una sospensione per una riunione di maggioranza e, dato il protrarsi di tale riunione, la seduta consiliare è stata sospesa.
Il consiglio è tornato a riunirsi Ieri sera, ma la sessione di Consiglio Comunale è rimasta in realtà “incompleta” per ragioni di tempo. La seduta è infatti iniziata con sensibile ritardo a causa del protrarsi di una riunione dei gruppi di maggioranza e questo ha costretto la Presidenza, una volta giunti a tarda ora, a rinviare alla prossima sessione – peraltro già in agenda per la prossima settimana, nelle date del 26 e 27 novembre – i due ordini del giorno presentati sui tragici avvenimenti di Nassiriya.
Lungo tempo ha infatti impegnato la discussione sull’atto di indirizzo riguardante il progetto di fusione tra la società partecipata Gorgovivo Multiservizi e la Cisco Acque s.r.l. Questo anche perché nel corso dell’Assemblea si è registrata una sospensione di circa un’ora, richiesta in questo caso dai gruppi di minoranza per presentare un proprio emendamento tendente a sospendere la stipula dell’atto di fusione per un approfondimento della nuova normativa al riguardo. Tale emendamento è stato poi respinto, ricevendo 7 voti favorevoli da parte della Casa delle Libertà, 15 contrari e l’astensione del Consigliere Montagna. È stato invece approvato (con 17 voti favorevoli e 8 astensioni) un secondo emendamento presentato dalla maggioranza, con il quale si è invitato il Sindaco a sottolineare oggi, in sede di Assemblea della costituenda società, la necessità di un maggior controllo azionario pubblico rispetto alle attuali previsioni statutarie. La votazione finale dell’intero documento ha fatto segnare 18 voti a favore e 7 contrari, oltre all’astensione del Consigliere Montagna. Analogo esito ha ricevuto la votazione per l’immediata esecutività della pratica.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 20 novembre 2003 - 1590 letture

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