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il resto del carlino: Elettrodi e tralicci: il Comune al Tar sfida il Governo
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Il Comune di Senigallia ha presentato due ricorsi al TAR contro il Governo. Motivo del contendere è il limite da porre l'elettrosmog, fissato dal governo a livelli più alti di quanto previsto dalla legge regionale. Comune e Presidenza del consiglio dei ministri si troveranno presto uno di fronte all'altro davanti ai giudici amministrativi della capitale. Sono stati infatti depositati alla cancelleria del Tar del Lazio i due ricorsi presentati dalla giunta comunale contro altrettanti decreti emanati l’8 luglio scorso dalla presidenza del consiglio dei ministri e riguardante l’elettrosmog.
I due ricorsi non differiscono sostanzialmente tra di loro anche se l'azione della giustizia amministrativa è stata richiesta sia nei confronti del decreto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 199 del 28 agosto 2003 e riguardante la telefonia mobile, sia quello pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 200 del 29 agosto 2003 relativo invece agli impianti ed agli elettrodotti.
«Su tale decreto del consiglio dei ministri - obietta l'amministrazione comunale in entrambi i ricorsi - non è stata acquisita l'intesa con la Conferenza unificata Stato-Regioni, nella quale le Regioni avevano espresso giudizio negativo. In alcuni casi i limiti e gli obbiettivi fissati dal governo risultavano superiori a quelli già previsti da normative regionali. Numerosa documentazione scientifica evidenzia come i limiti fissati dal decreto benché più bassi di quanto previsto in altri paesi europei, non rispettano ne il principio di precauzione, ne l'esigenza primaria di difendere innanzitutto la salute dei cittadini».
«Con l'impugnativa del decreto - dicono in Comune - si intende tutelare la salute dei cittadini, nonché ottenere il pieno riconoscimento e la piena applicazione del principio di precauzione». «Riteniamo che la nostra iniziativa assunta in maniera autonoma sia di notevole importanza soprattutto perché gli effetti della decisione del Tar, ci auguriamo a nostro favore, potrebbero avere grande ripercussione su tutto il territorio nazionale e costituire un precedente» spiega l'assessore alle politiche ambientali Simone Ceresoni.
«Di fatto i decreti hanno equiparato gli obiettivi di qualità ai limiti sanitari, portandoli a 6v/m». Per far valere le proprie ragioni, il Comune si è affidato a tre legali, esperti di diritto amministrativo.
L'incarico di rappresentare e difendere l'ente nel giudizio davanti al Tar è stato infatti assegnato all'avvocato Raniero Felici del foro di Macerata, all'avvocato di Ancona Roberto Tiberi ed all'avvocato Sergio Del Vecchio con studio legale a Roma.
di Sandro Galli
I due ricorsi non differiscono sostanzialmente tra di loro anche se l'azione della giustizia amministrativa è stata richiesta sia nei confronti del decreto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 199 del 28 agosto 2003 e riguardante la telefonia mobile, sia quello pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 200 del 29 agosto 2003 relativo invece agli impianti ed agli elettrodotti.
«Su tale decreto del consiglio dei ministri - obietta l'amministrazione comunale in entrambi i ricorsi - non è stata acquisita l'intesa con la Conferenza unificata Stato-Regioni, nella quale le Regioni avevano espresso giudizio negativo. In alcuni casi i limiti e gli obbiettivi fissati dal governo risultavano superiori a quelli già previsti da normative regionali. Numerosa documentazione scientifica evidenzia come i limiti fissati dal decreto benché più bassi di quanto previsto in altri paesi europei, non rispettano ne il principio di precauzione, ne l'esigenza primaria di difendere innanzitutto la salute dei cittadini».
«Con l'impugnativa del decreto - dicono in Comune - si intende tutelare la salute dei cittadini, nonché ottenere il pieno riconoscimento e la piena applicazione del principio di precauzione». «Riteniamo che la nostra iniziativa assunta in maniera autonoma sia di notevole importanza soprattutto perché gli effetti della decisione del Tar, ci auguriamo a nostro favore, potrebbero avere grande ripercussione su tutto il territorio nazionale e costituire un precedente» spiega l'assessore alle politiche ambientali Simone Ceresoni.
«Di fatto i decreti hanno equiparato gli obiettivi di qualità ai limiti sanitari, portandoli a 6v/m». Per far valere le proprie ragioni, il Comune si è affidato a tre legali, esperti di diritto amministrativo.
L'incarico di rappresentare e difendere l'ente nel giudizio davanti al Tar è stato infatti assegnato all'avvocato Raniero Felici del foro di Macerata, all'avvocato di Ancona Roberto Tiberi ed all'avvocato Sergio Del Vecchio con studio legale a Roma.
di Sandro Galli

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