SEI IN > VIVERE SENIGALLIA >
corriere adriatico: Il ponte sul Misa dedicato a Zavatti
3' di lettura
1677


Il nuovo ponte verrà dedicato all'ex sindaco che dotò la città di un piano regolatore e portò l'energia elettrica in tutto il territorio comunale. Il nuovo ponte sul Misa verrà intitolato ad Alberto Zavatti, il sindaco della Ricostruzione. La giunta comunale avrebbe deciso proprio in queste ore di dedicare l’opera che rivoluzionerà la viabilità al primo cittadino che ha cambiato il volto di Senigallia nell'immediato dopoguerra. E lo dovrebbe fare con una cerimonia importante a cui verranno invitati anche personaggi di spicco della cultura e della storia locale. La notizia sarebbe arrivata anche ai familiari dell'ex sindaco Zavatti che avrebbero appreso la decisione dell’amministrazione con profonda commozione. Non è una novità che il Comune fosse intenzionato a dedicare un'opera di urbanizzazione a Zavatti. Già nel novembre del 2001 il consigliere dei Democratici di sinistra, Stefano Schiavoni, aveva chiesto di intitolargli una "via o una piazza".
Schiavoni lo ricordava come un "personaggio amato e molto popolare, capace amministratore, accorto ed intelligente politico, sempre attento ai bisogni e alle istanze dei cittadini. L'anno successivo anche l'ex sindaco Giuseppe Orciari si unì al coro di chi chiedeva di conferire ad Alberto Zavatti un riconoscimento pubblico, parlandone con profondo rispetto per il suo operato. "L’amministrazione comunale lavorò sotto la sua guida competente - ebbe modo di ricordare Orciari -: e Senigallia a poco a poco si riprese dal trauma bellico. In proposito voglio ricordare un argomento di grande attualità anche oggi, quello dell'ospedale, sul quale incentrò particolare attenzione e sostegno perché potesse assolvere con sempre maggiore prestigio e funzionalità al suo ruolo nel territorio". In memoria di Zavatti, il 2 giugno del 1974 a quattro anni dalla sua morte, e stata scoperta una lapide a fianco di quelle intitolate ai colleghi sindaci Francesco Marzi e Aroldo Belardi per volontà unanime del Consiglio comunale e alla presenza dei familiari e delle autorità cittadine. Il discorso ufficiale venne tenuto dall'allora sindaco Elio Marchetti e gli atti di quella toccante cerimonia è stata raccolta in un volumetto, "Omaggio ad Alberto Zanatti": 1500 copie stampate e distribuite, che a quell'epoca rappresentarono la più alta tiratura raggiunta da una pubblicazione del Comune.
Al sindaco della Ricostruzione, dunque, il Comune avrebbe deciso di dedicare l'opera più imponente della nuova viabilità cittadina. Quella che è rimasta ferma per anni, che è stata al centro di battaglie giudiziarie e che ha diviso la città. Quella che, dopo un iter burocratico sfibrante, l'amministrazione locale è riuscita finalmente a portare a conclusione e che da quest'estate si attende che venga inaugurata in un balletto di date e di rinvii. Ora, però, su quel ponte dei sospiri c'è una certezza. Non porterà il nome del fiume che scavalca imponente, ma quello di un sindaco che è rimasto nei cuori dei senigalliesi. E, molto probabilmente, non è stato un caso che si sia scelta proprio questa struttura dalla storia complicata e piena di difficoltà: le battaglie ardue erano, per Zavatti, il pane quotidiano.
L'ex sindaco Marchetti nel suo discorso ricorda che fu lui, per esempio, ad avanzare la richiesta al ministero dei Lavori pubblici di dotare la città di un Piano regolatore; fu lui a sottolineare la necessità di elettrificazione del territorio comunale permettendo così a tutti i contadini di usufruire dell'energia elettrica e sempre lui riuscì a compiere il "miracolo" dell'edificazione delle strutture scolastiche sia a Senigallia sia nelle frazioni.
di M.Teresa Bianciardi
Schiavoni lo ricordava come un "personaggio amato e molto popolare, capace amministratore, accorto ed intelligente politico, sempre attento ai bisogni e alle istanze dei cittadini. L'anno successivo anche l'ex sindaco Giuseppe Orciari si unì al coro di chi chiedeva di conferire ad Alberto Zavatti un riconoscimento pubblico, parlandone con profondo rispetto per il suo operato. "L’amministrazione comunale lavorò sotto la sua guida competente - ebbe modo di ricordare Orciari -: e Senigallia a poco a poco si riprese dal trauma bellico. In proposito voglio ricordare un argomento di grande attualità anche oggi, quello dell'ospedale, sul quale incentrò particolare attenzione e sostegno perché potesse assolvere con sempre maggiore prestigio e funzionalità al suo ruolo nel territorio". In memoria di Zavatti, il 2 giugno del 1974 a quattro anni dalla sua morte, e stata scoperta una lapide a fianco di quelle intitolate ai colleghi sindaci Francesco Marzi e Aroldo Belardi per volontà unanime del Consiglio comunale e alla presenza dei familiari e delle autorità cittadine. Il discorso ufficiale venne tenuto dall'allora sindaco Elio Marchetti e gli atti di quella toccante cerimonia è stata raccolta in un volumetto, "Omaggio ad Alberto Zanatti": 1500 copie stampate e distribuite, che a quell'epoca rappresentarono la più alta tiratura raggiunta da una pubblicazione del Comune.
Al sindaco della Ricostruzione, dunque, il Comune avrebbe deciso di dedicare l'opera più imponente della nuova viabilità cittadina. Quella che è rimasta ferma per anni, che è stata al centro di battaglie giudiziarie e che ha diviso la città. Quella che, dopo un iter burocratico sfibrante, l'amministrazione locale è riuscita finalmente a portare a conclusione e che da quest'estate si attende che venga inaugurata in un balletto di date e di rinvii. Ora, però, su quel ponte dei sospiri c'è una certezza. Non porterà il nome del fiume che scavalca imponente, ma quello di un sindaco che è rimasto nei cuori dei senigalliesi. E, molto probabilmente, non è stato un caso che si sia scelta proprio questa struttura dalla storia complicata e piena di difficoltà: le battaglie ardue erano, per Zavatti, il pane quotidiano.
L'ex sindaco Marchetti nel suo discorso ricorda che fu lui, per esempio, ad avanzare la richiesta al ministero dei Lavori pubblici di dotare la città di un Piano regolatore; fu lui a sottolineare la necessità di elettrificazione del territorio comunale permettendo così a tutti i contadini di usufruire dell'energia elettrica e sempre lui riuscì a compiere il "miracolo" dell'edificazione delle strutture scolastiche sia a Senigallia sia nelle frazioni.
di M.Teresa Bianciardi

SHORT LINK:
https://vivere.me/efur