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corriere adriatico: Il sindaco Angeloni: ''Ci riprenderemo la piscina!"
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II braccio di ferro sulla piscina alle Saline tra Comune e ditta che ha realizzato i lavori non si è ancora concluso. E probabilmente ci vorranno molti mesi prima che la situazione si sblocchi: sulla vicenda, infatti, pesa un arbitrato e una richiesta della società che ha vinto l'appalto di altri 900 mila euro. Il sindaco Luana Angeloni non ha nascosto le difficoltà per portare a termine la struttura. "Sono la prima - ha detto il primo cittadino - a cogliere l'attesa della città e il malumore che regna attorno a questa vicenda. Purtroppo i tempi non sono più nelle disponibilità del Comune, ma nelle mani di avvocati, arbitri e giudici. Come amministrazione comunale posso dire però che faremo di tutto per prendere possesso dell' opera che è stata regolarmente pagata, completare i lavori e metterla a disposizione dei cittadini".
Da sette anni a questa parte il progetto e la costruzione della piscina alle Saline ha coinvolto un po' tutti quanti, nell'attesa che la città avesse finalmente un'altra piscina per il pubblico e per le competizioni sportive. Una piscina molto bella, grande e ben curata, centrale e costosa, un servizio di tutto rispetto per i senigalliesi. E invece eccoci qui a domandarci cosa ci fa lì, inerte, mai aperta, mai visitata all'interno se non agli addetti ai lavori, già degradata all'esterno prima di essere una struttura disponibile e attiva. Ed eccoci qui a riempire la piscina del Molinello 2, satura di nuotatori, a muoverci a stento nelle corsie e soprattutto negli spogliatoi inadeguati al flusso di persone che la frequentano.
Tutto questo perché quello che doveva essere una punta di diamante di Senigallia è diventato un mito incompiuto. I tempi della burocrazia li conosciamo tutti, ma, come ci insegnarono i romani, "ripetita iuvant".
Se è impossibile addentrarsi nelle decisioni del giudice super partes, che sta valutando le proposte delle due parti in causa, possiamo però venire a sapere quanto vuole la ditta appaltatrice per i lavori richiesti dal Comune.
Ce lo rivelano il capogruppo dell'Udc Gabriele Cameruccio e il presidente di An della 6° commissione "Bilancio, risorse finanziarie e patrimoniali, partecipazione": "In sede di commissione l'assessore Ramazzotti, dopo aver interpellato il dirigente del settore finanze, ha riferito che la ditta appaltatrice pretende, oltre al prezzo iniziale di 3 miliardi e 600 milioni di lire, circa 900.000 euro, pari più o meno al 50% in più del costo previsto". L'immobilismo causato dall'arbitrato in corso incide negativamente sull'opinione pubblica e sulla struttura stessa, che ad un primo colpo d'occhio volge al declino.
Erbacce, animali, infiltrazioni di umidità sui muri esterni, cattivi odori, sporcizia diffusa, che per gli abitanti della zona Saline stanno diventando una vera preoccupazione.
di Chiara Michelon
Da sette anni a questa parte il progetto e la costruzione della piscina alle Saline ha coinvolto un po' tutti quanti, nell'attesa che la città avesse finalmente un'altra piscina per il pubblico e per le competizioni sportive. Una piscina molto bella, grande e ben curata, centrale e costosa, un servizio di tutto rispetto per i senigalliesi. E invece eccoci qui a domandarci cosa ci fa lì, inerte, mai aperta, mai visitata all'interno se non agli addetti ai lavori, già degradata all'esterno prima di essere una struttura disponibile e attiva. Ed eccoci qui a riempire la piscina del Molinello 2, satura di nuotatori, a muoverci a stento nelle corsie e soprattutto negli spogliatoi inadeguati al flusso di persone che la frequentano.
Tutto questo perché quello che doveva essere una punta di diamante di Senigallia è diventato un mito incompiuto. I tempi della burocrazia li conosciamo tutti, ma, come ci insegnarono i romani, "ripetita iuvant".
Se è impossibile addentrarsi nelle decisioni del giudice super partes, che sta valutando le proposte delle due parti in causa, possiamo però venire a sapere quanto vuole la ditta appaltatrice per i lavori richiesti dal Comune.
Ce lo rivelano il capogruppo dell'Udc Gabriele Cameruccio e il presidente di An della 6° commissione "Bilancio, risorse finanziarie e patrimoniali, partecipazione": "In sede di commissione l'assessore Ramazzotti, dopo aver interpellato il dirigente del settore finanze, ha riferito che la ditta appaltatrice pretende, oltre al prezzo iniziale di 3 miliardi e 600 milioni di lire, circa 900.000 euro, pari più o meno al 50% in più del costo previsto". L'immobilismo causato dall'arbitrato in corso incide negativamente sull'opinione pubblica e sulla struttura stessa, che ad un primo colpo d'occhio volge al declino.
Erbacce, animali, infiltrazioni di umidità sui muri esterni, cattivi odori, sporcizia diffusa, che per gli abitanti della zona Saline stanno diventando una vera preoccupazione.
di Chiara Michelon

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