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il resto del carlino: SOS Casa: ''I costi proibitivi? Colpa di oneri alti e della burocrazia''
2' di lettura
1955


Il Carlino ha intervistato Valentino Mandolini presidente della Federabitazione Camac sulla situazione immobiliare della città: si continua a costruire ma i prezzi delle case sono ormai fuori mercato rispetto ai costi delle zone limitrofe.
Che i costi per l'acquisto delle abitazioni in città siano nella maggior parte dei casi superiori rispetto ad altre località limitrofe è ormai un fatto assodato. Diffìcile soprattutto per le giovani coppie non solo comperare una casa ma anche trovarla in affitto. Possibile trovare una soluzione in grado di calmierare i prezzi? Il presidente regionale della Federabitazione Camac Valentino Mandolini più di altri è in grado di fornire risposte in merito.
Come è possibile che si continui a costruire e che i prezzi siano fuori mercato?
«Bisogna subito spiegare che prima di arrivare ad impiantare un cantiere occorrono anni» risponde Mandolini «Basta pensare che nel nostro intervento in fase di realizzazione in via Piave, la proposta al Comune di recupero dell'area risale al 1987. Ci sona tempi burocratici che difficilmente si coniugano con le esigenze di imprese e cittadini. Tutto questo naturalmente, si traduce in una lievitazione dei costi».
Si può arrivare ad abbassare i prezzi?
«Sarebbe necessaria una azione congiunta. Con aree a costi ed oneri di urbanizazione più bassi, anche le cooperative sarebbero disponibili a ridurre l'utile di impresa in maniera consistente. È questa tra l'altro l'ipotesi alla quale stiamo lavorando, proponendo interventi a varie amministrazioni comunali marchigiane».
Quale tipo di intervento edilizio sta sorgendo in via Piave?
«Il recupero edilizio ed urbano di un'area soggetta ad un elevato degrado edilizio. Abbiamo firmato una convenzione con il Comune per la redazione di uno studio di fattibilità. Abbiamo quindi redatto uno studio di fattibilità ed attraverso l'adozione di un piano Peep approvato nel 1985. il progetto è stato finalmente attuato».
Quanti appartamenti verranno realizzati?
«Nel complesso saranno realizzati 60 alloggi dotati di balconi, box, auto, cantine ed altri accessori, oltre ad una ventina di negozi ed uffici. Verranno inoltre ricavati una quarantina di posti auto interrati, a disposizione anche dei residenti nelle zone limitrofe all'area dell'intervento. È importante comunque che la zona venga alla fine riqualificata e possa tornare a rivivere».
L'investimento? «L'investimento complessivo stimato, compreso il costo dell'area, della progettazione, dell'appalto per gli edifici e le opere di urbanizzazione, è di 12 milioni di euro. Anche perché è stata adottata una tecnica particolare».
Che tecnica?
«L'applicazione e l'utilizzo di bioedilizia con materiali e tecniche per coniugare l'intervento con il rispetto dell'ambiente».
Quando sarà ultimato l'intervento?
«Il completamento è previsto alla fine del 2005, in linea con i tempi».
di Sandro Galli
Che i costi per l'acquisto delle abitazioni in città siano nella maggior parte dei casi superiori rispetto ad altre località limitrofe è ormai un fatto assodato. Diffìcile soprattutto per le giovani coppie non solo comperare una casa ma anche trovarla in affitto. Possibile trovare una soluzione in grado di calmierare i prezzi? Il presidente regionale della Federabitazione Camac Valentino Mandolini più di altri è in grado di fornire risposte in merito.
Come è possibile che si continui a costruire e che i prezzi siano fuori mercato?
«Bisogna subito spiegare che prima di arrivare ad impiantare un cantiere occorrono anni» risponde Mandolini «Basta pensare che nel nostro intervento in fase di realizzazione in via Piave, la proposta al Comune di recupero dell'area risale al 1987. Ci sona tempi burocratici che difficilmente si coniugano con le esigenze di imprese e cittadini. Tutto questo naturalmente, si traduce in una lievitazione dei costi».
Si può arrivare ad abbassare i prezzi?
«Sarebbe necessaria una azione congiunta. Con aree a costi ed oneri di urbanizazione più bassi, anche le cooperative sarebbero disponibili a ridurre l'utile di impresa in maniera consistente. È questa tra l'altro l'ipotesi alla quale stiamo lavorando, proponendo interventi a varie amministrazioni comunali marchigiane».
Quale tipo di intervento edilizio sta sorgendo in via Piave?
«Il recupero edilizio ed urbano di un'area soggetta ad un elevato degrado edilizio. Abbiamo firmato una convenzione con il Comune per la redazione di uno studio di fattibilità. Abbiamo quindi redatto uno studio di fattibilità ed attraverso l'adozione di un piano Peep approvato nel 1985. il progetto è stato finalmente attuato».
Quanti appartamenti verranno realizzati?
«Nel complesso saranno realizzati 60 alloggi dotati di balconi, box, auto, cantine ed altri accessori, oltre ad una ventina di negozi ed uffici. Verranno inoltre ricavati una quarantina di posti auto interrati, a disposizione anche dei residenti nelle zone limitrofe all'area dell'intervento. È importante comunque che la zona venga alla fine riqualificata e possa tornare a rivivere».
L'investimento? «L'investimento complessivo stimato, compreso il costo dell'area, della progettazione, dell'appalto per gli edifici e le opere di urbanizzazione, è di 12 milioni di euro. Anche perché è stata adottata una tecnica particolare».
Che tecnica?
«L'applicazione e l'utilizzo di bioedilizia con materiali e tecniche per coniugare l'intervento con il rispetto dell'ambiente».
Quando sarà ultimato l'intervento?
«Il completamento è previsto alla fine del 2005, in linea con i tempi».
di Sandro Galli

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