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corriere adriatico: Stuprò quella sedicenne

2' di lettura Senigallia 30/11/-0001 - Si farà il processo al giovane chiaravvallese accusato di aver stuprato una sedicenne l'anno scorso a Morro D'alba.

Sarà processato il giovane imprenditore di 32 anni di Chiaravalle accusato di aver stuprato una ragazza sedicenne il 21 luglio del 2002. Ieri si è chiusa la fase preliminare e il gip ha accolto le richieste del pm Antonella Minunni, decidendo che il giovane dev'essere processato. E forse solo il dibattimento processuale potrà far luce su due versioni diametralmente opposte di quella calda notte.
Processo che non spaventa l'avvocato Amos Benni del foro di Ancona, difensore di Andrea Nisi. Ma non spaventa neanche l'accusa che ha già ottenuto una prima vittoria parziale, il processo.
Il dibattimento inizierà il 21 gennaio prossimo, e si presenta complesso e indiziario. Cosa avvenne davvero in quella stanza dell'agriturist di Morro D'Alba lo sanno solo loro due, Alessia e Andrea, la ragazza sedicenne di Arezzo e il giovane commerciante di Chiaravalle.
Che sostengono due verità completamente opposte. Una è di troppo, ma per il momento non si sa quale.
Alessia racconta che aveva la serata libera il 21 luglio dello scorso anno. Lei ci lavorava all' agriturist, era una stagionale. Racconta che era stata invitata a unirsi a quella comitiva allegra e un po' chiassosa della quale faceva parte anche Andrea. La cena, la musica, le bevande, la notte calda e invitante. Circostanze ruffiane per tirare le 3 del mattino.
Ammette, Alessia, di aver portato Andrea in camera sua. Gli piaceva quel giovane brillante, estroverso. Ma non voleva un rapporto sessuale completo, intendeva fermarsi ai preliminari, nulla di più.
E racconta, la sedicenne toscana, che Andrea non l'ha violentata, non l'ha presa con la forza ma con l'esperienza, vincendo in modo subdolo le sue resistenze. Per questo non ha urlato, non si è difesa, soggiogata dall'abilità di quell'uomo che le consigliò, alla fine, di acquistare e prendere la pillola del giorno dopo per non correre rischi.
Poi la crisi, la disperazione, il racconto telefonico ai genitori. E la denuncia.
Andrea racconta una storia del tutto identica fino a quando la ragazza lo trascina (a suo dire) nella sua stanza. Lui rifiutò di fare sesso con quella "ragazzina", la seguì per spiegane che non era il caso, che non poteva essere lui - fidanzato - il primo uomo di Alessia. Che si sarebbe offesa per quel rifiuto umiliante. E si sarebbe vendicata accusandolo di stupro. Sarà processo e sentenza. E verità, forse.
di Bruno Luminari





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 06 novembre 2003 - 3120 letture

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