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il resto del carlino: L'Ipsia ha bisogno di una nuova sede

2' di lettura Senigallia 30/11/-0001 - I lavori alla nuova sede dell'Ipsia sono fermi a causa della crisi della ditta appaltatrice. Forte la preoccupazione per una scuola in forte crescita sia per quanto riguarda le iscrizioni che per i corsi serali.

Cantiere bloccato per la nuova sede dell'Ipsia. Le difficoltà in cui si trova l'impresa rischiano di far ritardare e di molto la disponibilità della nuova sede.
Preoccupato ma anche determinato sul futuro dell'Ipsia 'Bettino Padovano' è il dirigente scolastico della scuola, Paolo Franceschini, che proprio dal 'Carlino ' di lunedì ha appreso della situazione venutasi a creare al cantiere di via D'Aquino.
«La notizia non sposta di una virgola l'intensità del nostro impegno per dotare la città ed il territorio di un istituto tecnico professionale all'altezza dei bisogni e delle aspettative della comunità, delle famiglie e del mondo del lavoro» dice Franceschini. Ci saranno contraccolpi? «Da tempo si attende la costruzione di un istituto scolastico unitario per tutti i corsi e che offra occasioni adeguate di formazione ad operatori e tecnici nei settori dell'industria, dell'artigianato e dei servizi. Sono fiducioso che le autorità competenti troveranno anche in questa situazione non agevole le soluzioni più idonee.
Questo nell'interesse di quanti - come gli operatori dell'Ipsia - da sempre orientano la propria attività verso una istruzione qualificata ed integrata». «L'Ipsia - spiega Franceschini - sta registrando un incremento di iscrizioni, sia per quanto riguarda i vari corsi, sia per le lezioni serali. Fattore questo che testimonia come ci sia interesse da parte degli studenti e delle famiglie alla possibilità di frequentare corsi legati in maniera diretta al mondo del lavoro. Ed il nostro intendimento è di adeguare sempre più e meglio l'offerta formativa alla vocazione economica dell'intero territorio. Non dimentichiamo che alla sede dell'Ipsia fanno capo non solo studenti senigalliesi ma anche provenienti dalle valli Misa e Nevola e da altre località limitrofe».
Intanto sulla vicenda il consigliere di An Massimo Bello ha presentato un'interrogazione in Provincia. Bello chiede quali siano i criteri che hanno indotto la Provincia ad affidare i lavori alla ditta 'Chiodi' e quali provvedimenti l'ente intenda adottare alla luce della situazione che si è creata. Bello chiede al presidente Giancarli anche se «la Provincia fosse a conoscenza della situazione strutturale e finanziaria dell'impresa appaltatrice».





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 29 ottobre 2003 - 1613 letture

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