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voce misena: Scommessa parrocchia

3' di lettura Senigallia 30/11/-0001 - Ecco come cambieranno le parrocchie senigalliesi: I genitori a catechismo con i figli e i laici sempre più coinvolti nella guida della parrocchia.

All'inizio del nuovo anno pastorale vogliamo tracciare il cammino che la nostra Chiesa particolare di Senigallia è chiamata a compiere in sintonia con gli orientamenti pastorali dell'Episcopato italiano. La nostra riflessione prende avvio dalla parrocchia, che da molti secoli è la struttura di base su cui fa perno la missione della Chiesa. È attraverso la parrocchia che tradizionalmente passa la pastorale ordinaria della comunità cristiana. Ed è la parrocchia che nel territorio, là dove la gente vive, rende concretamente visibile la Chiesa, tanto che spesso la Chiesa viene identificata con la parrocchia stessa.
La parrocchia è bisognosa di un profondo rinnovamento. Non si tratta di un semplice aggiustamento, ma di una vera e propria "conversione pastorale". Nell'attuale contesto di società secolarizzata il problema serio e fondamentale è quello di generare la fede, di far nascere nuovi cristiani. È una questione vitale per la Chiesa: se la Chiesa madre non generasse più figli, si condannerebbe alla sterilità, perderebbe la sua ragione d'essere. Si comprende allora il senso della "conversione pastorale" di cui si avverte il bisogno: si tratta di passare da una pastorale di conservazione, incentrata sull'amministrazione dei sacramenti, sulla custodia e sul nutrimento della fede, ad una pastorale missionaria, incentrata sull'evangelizzazione.
Per quanto riguarda l'iniziazione cristiana dei fanciulli, indispensabile è il coinvolgimento dei genitori che chiedono i sacramenti per i loro figli. Sappiamo bene che senza il sostegno, l'accompagnamento, la testimonianza dei genitori i figli non riusciranno a introdursi e a perseverare nella vita cristiana. È questa un'occasione particolarmente favorevole per proporre ai genitori di fare essi stessi, meglio ancora con i loro figli, un cammino di riscoperta e di valorizzazione della fede.
Sembra importante superare la mentalità dei "corsi" di preparazione ai sacramenti che nella forma attuale rappresentano soltanto un aggancio e devono acquisire invece continuità nel tempo e prolungarsi oltre la celebrazione del sacramento. Se si parla soltanto di corso di preparazione si può sottintendere l'idea che, una volta ricevuto il sacramento, tutto è compiuto. Occorre invece ragionare in termini di cammino o itinerario o percorso di vita cristiana che non solo prepara al sacramento, ma continua dopo averlo ricevuto.
Il progetto dell'iniziazione cristiana stimola la parrocchia a trasformarsi in una "comunità tutta ministeriale": una comunità quindi non "clericale", che quasi si identifica con il parroco, ma una comunità di fratelli e sorelle corresponsabili dell'unica missione della Chiesa e disponibili a mettere al servizio degli altri i doni ricevuti dallo Spirito del Signore. Occorre pensare alla parrocchia come una vera e propria comunità missionaria, strutturata da vere relazioni umane, grembo materno della fede, luogo della Parola, dell'eucaristia e della fraternità.
È importante che cresca in tutti la consapevolezza che l'iniziazione cristiana non è una delle tante attività della parrocchia, ma il problema centrale della pastorale, nel quale è in gioco il volto attuale e di domani delle nostre comunità. È parimenti importante camminare insieme, senza aver paura del rinnovamento, ma fiduciosi nella presenza del Signore, che è "sempre con noi" (cf. Mt 28,20), e nell'azione dello Spirito Santo, che accompagna tutta la Chiesa nel suo cammino verso il Padre.
+ Giuseppe Orlandoni Vescovo





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 27 ottobre 2003 - 1600 letture

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