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il resto del carlino: Una casa per i disagiati

2' di lettura Senigallia 30/11/-0001 - Rinnovate le cucine del centro d'accoglienza "Don Luigi Palazzolo". In un anno serviti oltre 1400 pasti in un anno.

«Un punto di riferimento, una casa a disposizione di quanti siano in condizioni di disagio e bisogno, nella logica e nelle indicazioni evangeliche. Soprattutto nella situazione attuale, dove ogni giorno tanta gente si rivolge a noi per chiedere aiuto». Così il Vescovo Giuseppe Orlandoni fotografa in maniera precisa il nuovo progetto di solidarietà che parte dalla comunità senigalliese. Da sabato scorso il centro 'Don Luigi Palazzolo' in piazzale Vittoria si è arricchito di una nuova cucina ed una sala mensa più ampia e funzionale. «In questo modo saremo ancora più in grado di dare risposte adeguate ad uno dei bisogni essenziali» spiega il responsabile delle attività del centro Giovanni Bomprezzi. «Del resto il centro di solidarietà 'Don Luigi Palazzolo', promosso dalla diocesi, vuoi essere un'antenna per captare le istanze di bisogno ad ogni livello, in maniera poi di analizzarle ed affrontarle coinvolgendo tutta la comunità». E di progressi la struttura ne ha fatti dal dicembre '95 quando è stata inaugurata. Da allora il centro si propone di essere il luogo dove tanti volontari possono vivere l'esperienza del servizio e della condivisione con le necessità dei poveri, dei meno fortunati. L'attività è cresciuta in maniera esponenziale proprio grazie a quanti hanno prestato la loro attività dedicando tempo e passione. Diversi i servizi offerti dalla struttura: centri di prima accoglienza, centro di ascolto, ambulatorio infermieristico, mensa domenicale. Nel 2002 sono stati ben 125 i volontari che si sono alternati al Centro di prima accoglienza, la risposta immediata a chi bussa alla porta della struttura. 41 hanno servito i pasti durante la mensa domenicale, mentre 20 hanno ascoltato e dato una parola di conforto. Altri 4 si sono impegnati nell'ambulatorio infermieristico e 5 nell'Osservatorio delle risorse e delle povertà. I pasti erogati dalla mensa domenicale sono stati lo scorso anno 1.481, mentre i servizi erogati a persone in difficoltà (vestiario, doccia, vitto quotidiano, pernottamento, ascolto, sussidi economici ed interventi sanitari) hanno raggiunto quota 9.831. La provenienza degli assistiti non è soltanto dai paesi poveri del sud del mondo o dall'est Europa. Se l’84 per cento delle persone in stato di necessità è rappresentato da extracomunitari, gli italiani rappresentano il 16 per cento. Il Centro di solidarietà peraltro non si limita ad offrire risposte temporanee ma intende garantire anche l'osservazione dei fenomeni. Anche gli istituti di credito hanno creduto nel progetto. Sono state le Banche di credito cooperativo a finanziare proprio una parte della nuova cucina industriale. Una testimonianza di partecipazione, di riscoperta delle origini e di radicamento nel territorio.
di Sandro Galli





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 21 ottobre 2003 - 1606 letture

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