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corriere adriatico: Avamporto, nessun rischio erosione

2' di lettura Senigallia 30/11/-0001 - L'ingegner Alessandro Mancinelli e l'assessor Mangialardi hanno tranquillizzato gli operaturi turistici riguardo ad un eventuale pericolo erosione della spiaggia. L'avanporto, la cui costruzione è iniziata questi giorni non danneggerà la spiaggia.

Con gli enti si è ottenuta la valutazipne positiva per l'impatto ambientale ed è stato sottoposto a modelli matematici e fisici. Il risultato è stato che l'avamporto non avrà alcun effetto sulla spiaggia di ponente. Ad accrescere questa garanzia", se mai ve ne fosse stato bisogno, la presenza delle scogliere. In pratica ciò che succede all'esterno incide ben poco sull'arenile". Scogliere che saranno oggetto di monitoraggio ed eventuale manutenzione da parte del comune. "Proprio al termine della riunione voluta dalla Cna dichiara l’assessore ai Lavori Pubblici Maurizio Mangialardi - ho assunto l'impegno di tenere sotto controllo la costa. Quindi staremo attenti che la nostra spiaggia rimanga in piena sicurezza". All'incontro erano presenti gran parte degli operatori della zona. Questa riunione era necessaria - sottolinea il segretario cittadino della Cna Giorgio Giancamilli -perché tra gli addetti ai lavori c'era disinformazione. Molti dubbi sono stati fugati. Il problema che ci sta più a cuore è che si trovino i soldi per portare a termine l'intero progetto. Cauto ottimismo da parte della Confesercenti. "Il nostro timore - afferma il presidente nazionale di Assohotel Claudio Albonetti - è sempre stato che la prima risorsa del turismo senigalliese fosse danneggiata dalla costruzione dell'avamporto. La spiegazione del progettista e le rassicurazioni dell'assessore ai Lavori Pubblici ci fanno ben sperare. Da parte nostra non c'è mai stato nessun intento polemico ma soltanto che il rischio erosione fosse scongiurato. Sicuramente il tempo ci darà una dimostrazione pratica di quanto illustrateci e ci auguriamo di non avere brutte sorpese". Ultimato il posizionamento dei massi, provenienti da una cava in Croazia, si inizierà a pensare al congiungimento tra il braccio e il porto stesso. Tutto ciò andrebbe a creare un invaso che dovrebbe contenere il materiale raccolto nell'escavo delle darsene. In sostanza servirebbe per il tanto criticato interramento finalizzato al recupero di nuovi spazi da assegnare a servizi o altre attività collegate alla nautica. La sabbia dovrà però essere analizzata e nel giro dì tre mesi giungerà una risposta.
di Marcello Pagliari





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 16 ottobre 2003 - 1620 letture

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