Difesa Legittima Sicura contro la Cassazione: "La cultura del diritto naturale alla legittima difesa fa cento passi indietro"

L'auto, che fuggiva dopo una serie di furti, non si fermò al posto di blocco e tentò di investire l'appuntato che, schivato il pericolo mortale, reagì sparando alle ruote. Il proiettile rimbalzò sull'asfalto e ferì a morte il malvivente albanese che indossava un passamontagna.
"Esprimo amarezza e delusione per una sentenza che fa fare alla cultura del diritto naturale alla legittima difesa cento passi indietro - afferma l'avvocato Roberto Paradisi, coordinatore nazionale di Difesa Legittima Sicura - Non si può pretendere che chi si trova a tu per tu con la morte (e in questo caso la macchina in fuga tentò di investire i carabinieri) sia così lucido e razionale da poter operare, come fa il giudice dietro la scrivania e con tutto il tempo necessario, un bilanciamento ponderato degli interessi in gioco. Quel carabiniere ha dovuto agire in pochi istanti ed è stato più che corretto nel tentare di sparare ad una ruota. La morte del malvivente è stata una mera fatalità.
Questa sentenza dimostra non solo che la riforma della legittima difesa non basta e che va rivisto l'impianto dell'istituto ma anche che la cultura giuridica di questo Paese ha abbandonato la saggezza e la tradizione della millenaria cultura del diritto dell'Occidente. Ingiustizia, nel senso più alto del termine, è stata fatta".

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 03-12-2020 alle 19:09 sul giornale del 04 dicembre 2020 - 543 letture
In questo articolo si parla di attualità, Difesa Legittima Sicura, comunicato stampa