Perché abbiamo la pancia gonfia? Scopriamo le cause e rimediamo con l’alimentazione

Abbiamo un pallone al posto della pancia? Ecco le ragioni
Vediamo insieme alcune tra le principali cause di gonfiore addominale:
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Aerofagia. Si tratta dell’ingestione di aria. Quando la sensazione di pienezza si manifesta dopo i pasti, è probabile che tendiamo a ingerire troppa aria masticando i cibi. Questa condizione insorge spesso quando mastichiamo velocemente.
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Assunzione di alcuni cibi e bevande. Bere bibite gassate e zuccherine può favorire la formazione di gas intestinali. Anche gli zuccheri presenti in dolci e dolciumi possono fermentare a livello intestinale, causando gonfiore.
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Intolleranze alimentari. In caso di intolleranza al lattosio o al glutine è spesso presente un fastidioso gonfiore addominale che si accompagna ad altri sintomi quali nausea, crampi, cefalea, stanchezza diffusa, stipsi o diarrea.
Alcune malattie specifiche possono causare gonfiori a livello intestinale. Ad esempio:
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Appendicite;
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Problemi a carico della cistifellea e del fegato;
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Gastroenterite,
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Sindrome dell’intestino irritabile,
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Occlusioni intestinali,
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Ulcere gastriche o duodenali.
Gonfiore fastidioso? Ecco quali alimenti evitare
Se soffriamo di gonfiore addominale e il nostro intestino fa spesso i capricci, dovremo individuare i cibi che ci fanno sentire peggio. Anche se non esiste un regime alimentare valido per tutti noi, possiamo riconoscere alcuni alimenti e bevande “a rischio”. Scopriamo insieme quali.
Possiamo però stabilire linee di massima sugli alimenti amici dell’intestino e gli da sospendere dalla dieta. Ecco cosa sarebbe meglio limitare o evitare:
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Caffè, cioccolata calda, bibite gassate, alcolici. Queste bevande irritano la mucosa intestinale, acuendo sintomi quali crampi e gonfiore addominale.
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Cibi speziati, piccanti, fritti e insaccati salati. Un loro consumo eccessivo favorirà l’infiammazione del colon e contribuirà ad aggravare la situazione locale.
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Dolciumi e alimenti con dolcificanti. Una delle sostanze che può peggiorare la sintomatologia del disturbo è il dolcificante (acesulfame, aspartame, maltitolo): assieme allo zucchero, infatti, i dolcificanti fermentano nell’intestino causando uno sgradevole gonfiore.
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Latte e latticini freschi. Possono peggiorare la sindrome dell’intestino irritabile. Ciò accade soprattutto in presenza di un’intolleranza accertata al lattosio. Questa condizione può causare dolori addominali anche piuttosto acuti, spesso associati a evidente gonfiore e diarrea.
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Pane, pasta, riso, biscotti e cereali integrali. Limitiamo il consumo di questi alimenti, poiché ricchi di fibre, lassativi e dunque poco indicati se si hanno problemi di gonfiore e diarrea.
Cosa introdurre in una dieta equilibrata?
Ora vediamo quali alimenti possiamo consumare senza acuire eventuali problemi di gonfiore addominale:
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Pesce magro cotto al forno, alla griglia o al vapore (sogliola, platessa, merluzzo, nasello, pesce spada);
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Carne bianca magra (pollo, tacchino) cotta al forno, alla griglia o al vapore;
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Frutta e verdura secondo la propria tollerabilità. In generale possiamo scegliere carote e patate, mele e banane, ad azione remineralizzante.
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Parmigiano reggiano stagionato, a basso contenuto di lattosio per via della lunga stagionatura.
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Yogurt naturale ad azione riequilibrante.
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Acqua. Un apporto idrico di almeno 1, 5 litri di acqua al giorno contribuirà ad ammorbidire le feci, favorendone l’espulsione.
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Tisane e centrifugati ad azione carminativa. Beviamo una tisana al finocchio. Il finocchio contribuisce a ridurre meteorismo, flatulenza e gas intestinali. Beviamo un centrifugato di ananas e zenzero. Ananas e zenzero eserciteranno un’azione antinfiammatoria e carminativa (eliminano cioè i gas intestinali).
In caso di gonfiore addominale, non dimentichiamo di assumere probiotici, batteri buoni che svolgono funzioni benefiche sul nostro intestino e sul nostro organismo. Ricordiamo che, sulle pareti intestinali, vivono grandi quantità di specie batteriche differenti. Sarà importante assumere prodotti che contengono probiotici in grandi quantità e di specie diverse: infatti, in virtù delle diverse caratteristiche di specie, i probiotici agiscono in sinergia e hanno una maggiore probabilità di colonizzare l’intestino, integrare i microrganismi mancanti e contrastare i patogeni.

Questo è un articolo pubblicato il 23-11-2020 alle 19:40 sul giornale del 23 novembre 2020 - 237 letture
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